Antifascismo uguale mafia, identificato lo studente dello striscione choc al Cotugno

L’AQUILA – La Digos ha già identificato lo studente che si è fatto fotografare con lo striscione “Antifascismo uguale mafia” in un’aula del Cotugno.
L’AQUILA – La Digos ha già identificato lo studente che si è fatto fotografare con lo striscione “Antifascismo uguale mafia” in un’aula del Cotugno.
Non è bastato celare il viso con lo striscione e nascondere i capelli sotto uno zuccotto nero, la Digos dell’Aquila non ci ha messo molto ad identificare lo studente che si è fatto fotografare con lo striscione “Antifascismo uguale mafia” in un’aula del Cotugno, a seguito della segnalazione della dirigente scolastica, che si è subito mossa a tutela della stessa scuola. A questo punto, però, non è detto che la vicenda si concluda con qualche provvedimento disciplinare. Come spiega Il Centro, infatti, concluse le indagini, la Digos informerà il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila che valuterà se sussistono ipotesi di reato. Quello che è chiaro, al momento, è che non si è trattato di un gesto isolato, di una “bravata”, ma di un’attività “promossa” a livello nazionale da Blocco studentesco, una sorta di “rappresentanti scolastici” di Casapound, formazione di estrema destra. Da qui le “complicazioni” che potrebbero arrivare anche per lo studente del Cotugno, in caso si ravvisassero profili di illegalità, a partire da quella di vilipendio della Repubblica e delle istituzioni costituzionali, considerato che la Cassazione ha stabilito che lo stesso reato consiste nel “disprezzare, tenere a vile, ricusare qualsiasi valore etico, sociale o politico alle istituzioni predette, considerate nella loro entità astratta ovvero concreta, ossia nella loro essenza ideale oppure quali enti concretamente operanti”. E considerata la matrice antifascista della Costituzione, è chiaro che il disprezzo dell’antifascismo con l’accostamento alla mafia va indagato nelle sedi opportune.
Intanto la scuola ha reagito con forza, con la preside che ha diffidato “tutti coloro che hanno utilizzato o utilizzeranno l’Istituzione scolastica che dirigo per attività non autorizzate. In particolare per attività che disonorano, mortificano e danneggiano l’immagine di una scuola pubblica, plurale e accogliente, che ha sempre garantito l’espressione argomentata e civile delle proprie opinioni, nel rispetto delle norme”. Una ferma presa di posizione seguita dalle dichiarazioni rese dagli insegnanti, i quali hanno espresso la loro solidarietà alla dirigente scolastica, sottolineando l’importanza della scuola come luogo di educazione alla legalità, che promuove il confronto civile, nel rispetto delle leggi: “I docenti del Convitto Cotugno con i Licei annessi esprimono pieno sostegno alla Dirigente Scolastica, Serenella Ottaviano, nel suo impegno a garantire che la scuola rimanga un luogo di educazione alla legalità, al rispetto della Costituzione e dei valori fondamentali della democrazia. Condividiamo la sua ferma posizione contro l’utilizzo non autorizzato dei locali scolastici per attività che non rispettano i principi di pluralismo e rispetto, principi che caratterizzano la nostra istituzione. La scuola è e deve rimanere un ambiente che promuove il confronto civile e argomentato, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative. Le azioni intraprese per tutelare l’immagine della nostra scuola e difendere i valori su cui si fonda sono mosse dalla necessità di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti, che respinga ogni forma di intolleranza e violenza. Ribadiamo il nostro impegno nel sostenere la cultura della legalità e nell’assicurare che ogni attività educativa rispetti i principi di inclusività, rispetto e democrazia, come sancito dalla nostra Costituzione”.