8 marzo, gli auguri del sindaco Biondi

8 marzo 2025 | 18:39
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8 marzo, gli auguri del sindaco Biondi

li auguri del sindaco Biondi per l’8 marzo. “Insegniamo ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze l’educazione sentimentale, portando alla luce l’empatia che fa la differenza nell’approccio tra i sessi”.

8 marzo: gli auguri alle donne dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

La donna, oggi, è rappresentata più da Lilith o da Eva? Lilith alla fine dell’Ottocento è diventata simbolo del nascente movimento femminista. Raffigurata da pittori, raccontata da scrittori, cantataanche dai mitici Genesis, ha la forza di un’icona ribelle e determinata per aver detto “no!”, per non essersi sottomessa ad Adamo. Il “no” di Lilith ci porta al “no significa no”, una negazione che afferma la volontà di poter scegliere. La donna è un affresco, un magnifico affresco degli innumerevoli modi di esistere al femminile. Le etichette a volte possono essere come dei perimetri che rendono problematico il confronto, la contaminazione delle culture, la condivisione degli obiettivi. Per questo, forse, la festa della donna andrebbe letta come un’occasione per aprirsi alla parte maschile, per raccontarsi, per impegnarsi insieme a far evolvere la sensibilità e la condivisione rispetto al genere femminile. Noi ci stiamo provando con il “Marzo in rosa”, che è giunto con successo alla sua terza edizione, grazie all’impegno dell’assessore alle pari opportunità, Ersilia Lancia. Matilde Serao – pioniera del giornalismo italiano, fondatrice del quotidiano “Il Giorno”, anticipatrice di strategie comunicative, come gli abbonamenti ai lettori con sconti e gadget, madre di cinque figli, tra i quali la bambina che il marito Edoardo Scarfoglio ebbe dalla sua amante morta suicida – non volle mai dichiararsi femminista. Eppure, il suo antifemminismo/femminismo era un tutt’uno con le sue battaglie di “scrittore” (guai a chiamarla scrittrice), di giornalista di inchiesta, di donna. Nonostante le convenzioni della sua epoca, la famiglia Serao-Scarfoglio ci ha dimostrato che è possibile rompere gli schemi che vogliono la donna relegata nel ruolo di cura della casa e dei figli.  “Le vie dolorose delle maestre”, è una delle inchieste potenti e rivelatrici della Serao. Fatta l’Italia politico-geografica, bisognava lavorare sulla lingua comune. Lo Stato decide, pertanto, di inviare in tutto il Paese le maestrine, mal retribuite, per insegnare agli italiani a leggere e scrivere, volutamente ignorando la loro sofferenza e i pericoli cui andavano incontro lontano dalle loro famiglie. La Serao se ne fece interprete, raccontandone il sacrificio e l’abnegazione. Lei che rifuggiva il femminismo, ne è stata una straordinaria testimone. La parità di genere resta una formula vuota se le donne non vengonorealmente accettate nei ruoli che ricoprono, se non vengono rispettate in famiglia e nella società. Per questo è necessario lavorare sulla mentalità delle ragazze e dei ragazzi attraverso un’educazione sentimentale. Educare viene dal latino “educere”, tirare fuori, portare alla luce. L’educazione sentimentale è assente nei programmi scolastici, ma il teatro come il cinema o i libri, con le loro storie affascinanti e i personaggi dalla complessità emotiva, potrebbero contribuire a “portare alla luce” l’empatia che fa la differenza nell’approccio tra i sessi. Credo sarebbe un interessante inizio su cui ragionare con l’Ufficio scolastico regionale nell’ambito dei progetti per L’Aquila capitale della cultura 2026.In rappresentanza dell’ANCI nazionale ho avuto il privilegio di sottoscrivere il “Protocollo di intesa, l’Italia delle donne” con la ministra Eugenia Roccella per la promozione e la diffusione delle iniziative per le pari opportunità. Ma, in occasione di questo 8 marzo, non possiamo non dedicare un pensiero alle donne ucraine. Dall’invasione russa, le ucraine hanno fornito assistenza umanitaria, sostenuto i diritti delle donne, assunto ruoli di leadership negli affari e in politica e, molte, si sono arruolate nelle forze armate. Stringiamo, quindi, in un abbraccio che include, il popolo ucraino affinché la pace diventi sostanza dei loro giorni a venire.