Parco Sirente Velino, primavera di progetti

Francesco D’Amore, presidente del Parco Sirente Velino, a Grandangolo spiega strategia e progetti di rilancio, a cominciare da ambiente e turismo
Parco Sirente Velino, i prossimi mesi saranno decisivi per condurre in porto importanti progetti e iniziative. Al centro la tutela dell’ambiente e del territorio e il turismo, con il riferimento della sostenibilità. Ne ha parlato Francesco D’Amore, presidente del Parco e sindaco di Fagnano Alto, nel corso della rubrica del Capoluogo “Grandangolo”, condotta da David Filieri.
Il nuovo Consiglio direttivo del Parco Sirente Velino, che è composto da 22 comuni, si è insediato da tre anni. D’Amore spiega che “dopo tanti anni di commissariamento abbiamo avviato il Piano del Parco e nel gennaio del prossimo anno lo consegneremo alla Regione“.
Importante il completamento del piano antincendio, già trasmesso alla Regione. D’Amore, unico rappresentante delle aree protette abruzzesi nel direttivo nazionale di Federparchi, lo descrive come “uno strumento fondamentale per mettere in sicurezza i nostri borghi. Abbiamo individuato a questo scopo tre invasi: nella Piana di Campana di Fagnano, sull’altopiano di Ovindoli e a Massa d’Albe. Il piano prevede poi linee tagliafuoco a ridosso dei paesi e linee di accesso”.
Tra i problemi all’attenzione del Parco Sirente Velino, come delle altre aree protette, le questioni legate al sovrappopolamento da parte di alcune specie. Il presidente del Parco Sirente Velino ricorda che l’ente “ha tra i compiti primari la gestione dell’equilibrio dell’ecosistema: abbiamo avviato a questo scampo il monitoraggio della fauna selvatica, anche attraverso un progetto con Telespazio che prevede l’utilizzo di droni a visore notturno a fonti di calore. In base a questi numeri abbiamo messo in campo le azioni che la legge prevede, tra cui l’attivazione delle gabbie per i cinghiali. I cervi invece vanno gestiti in modo diverso visto che non posso essere catturati, ma la legge permette il selecontrollo”.
Per gli orsi i nodi sono ancora differenti, ha detto D’Amore: “Ce ne sono nel nostro Parco tre quattro, si tratta di un numero molto basso e di una specie altamente protetta. Non sussiste tanto il problema dei danni che possono creare quanto di sicurezza: le persone non sono abituate alle incursioni che sono aumentate negli ultimi anni. Abbiamo messo in campo tra le altre cose recinzioni elettriche e campagne di informazione, che aiutano la prevenzione”.
C’è da affrontare il problema della diminuzione dei fondi: “Il Parco Sirente Velino vive dei fondi della Regione Abruzzo, ha risorse ridotte rispetto ai parchi nazionali. La Regione Abruzzo a seguito dei problemi della sanità le ha decurtati di circa il trenta per cento, portando il nostro bilancio a circa 890mila euro. Siamo stati tuttavia bravi a ottenere altre risorse con altri progetti”. Inevitabili le ripercussioni nell’ambito dei risarcimenti agli agricoltori. D’Amore ha spiegato: “Da presidente della Comunità del Parco ho vinto una battaglia riuscendo a ottenere che ristori da danni di fauna selvatica valessero il cento per cento dei danni subiti. I fondi per i risarcimenti sono erogati dalla Regione: dovremo fare fronte alla riduzione delle risorse, interloquendo con essa”.
Un insieme di attività a cui il presidente del Parco Sirente Velino mostra di tenere molto è quello legato allo sviluppo economico: “Abbiamo lavorato poi per creare nuove forme di economie. Assieme ai sindaci abbiamo pensato di sostenere il turismo sostenibile. Abbiamo puntato sulle infrastrutture, partendo dalla rete sentieristica: abbiamo stipulato al riguardo una convenzione con il Cai, in primavera riapriremo in sicurezza i nostri sentieri. Abbiamo poi ottenuto un finanziamento ministeriale di due milioni di euro per destagionalizzare il turismo attraverso un piano di mobilità rurale e una pista ciclabile di oltre trecento chilometri che sarà ultimata entro l’anno. Altri fondi li abbiamo ottenuti per ristrutturare sei rifugi. Siamo partiti poi con il percorso per ottenere tutte le certificazioni della Carta europea del turismo sostenibile”.
Azione specifica sulle Gole di Celano, una ricchezza del territorio: “Le Gole di Celano sono un canyon unico ma ci siamo accorti che molti vanno a visitarle autonomamente, non in sicurezza. Con i sindaci interessati metteremo a punto un protocollo per strutturare la loro gestione”.
Appuntamento per conoscere le iniziative del Parco Sirente Velino è il 27 marzo, quando dalle ore 9.30 ci sarà un momento di confronto e resoconto con i portatori di interesse. Saranno presentate diverse iniziative, tra cui quella sulla formazione digitale degli operatori turistici.
