Parla il fratello di Andrea Prospero, “Non si sarebbe mai ucciso”

13 marzo 2025 | 11:12
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Parla il fratello di Andrea Prospero, “Non si sarebbe mai ucciso”

I familiari di Andrea Prospero, a quasi due mesi dalla morte del giovane studente lancianese, continuano a chiedere la verità. Il fratello Marco: “Questa storia è assurda, non lo avrebbe mai fatto, è stato costretto ad uccidersi”.

I familiari di Andrea Prospero, a quasi due mesi dalla morte del giovane studente lancianese, continuano a chiedere la verità. Il fratello Marco: “Questa storia è assurda, non lo avrebbe mai fatto, è stato costretto ad uccidersi”.

“Chi l’ha Visto” non spegne i riflettori sul caso della morte del giovane Andrea Prospero. Una tragica fine avvolta da misteri e incongruenze. Il ragazzo, studente universitario fuori sede a Perugia, ritrovato senza vita in un b&b del capoluogo umbro lo scorso 29 gennaio, stroncato da una dose massiccia di tranquillanti e bendodiazepine – circostanza che ha fatto ruotare le indagini verso il gesto volontario –  non aveva, per la famiglia, motivi concreta per farla finita. I genitori, il fratello Marco, la sorella gemella Anna, continuano a chiedere la verità, supportati dagli avvocati Carlo Pacelli e Francesco Mangano. La domanda a cui si cerca di dare una risposta è se il ragazzo avesse pianificato tutto da solo o se sia stato aiutato – ad esempio – al reperimento dei farmaci che vengono somministrati esclusivamente previa e attenta prescrizione. Per la famiglia, È stata istigazione al suicidio, perché Andrea sapeva qualcosa e lo hanno costretto, oppure falsi amici che gli hanno levato la vita – ha detto il fratello ai microfoni di Chi l’ha Visto – Chiedo che venga fatta giustizia e che i responsabili, quelli che hanno sfruttato la faccia pulita di mio fratello, si facciano avanti”.

Indagini morte Andrea Prospero, si scava nelle chat Telegram

Il ragazzo conduceva una vita apparentemente una vita tranquilla, senza vizi, condividendo l’esperienza universitaria con la sorella gemella, Anna. Stava preparando il primo esame, che avrebbe dovuto sostenere a febbraio. È emerso anche che, fino a novembre scorso Andrea non possedesse un pc, una circostanza quantomeno curiosa per uno studente di Informatica. Non solo, secondo i familiari, Andrea non era un un grande esperto nè di computer, nè di informatica e non amava i social. Per questo non riescono a capire il collegamento tra il giovane e il dark web dove sembrerebbero esserci stati dei passaggi in alcuni gruppi Telegram. “Penso di conoscere l’autore dei messaggi che stanno girando su Telegram, è una persona molto conosciuta sul dark web”, ha scritto un telespettatore che, contattato dalla giornalista della trasmissione, ha spiegato via messaggio che si tratta di un gruppo – ora scomparso – dove c’erano 96 utenti anche se, secondo il legale Francesco Mangano, il giovane in quel gruppo non c’era. Secondo l’avvocato, si tratterebbe di chat nelle quali si vendono prodotti di marca contraffatti. “Ovviamente parliamo di ipotesi, non ne abbiamo contezza – ha spiegato -. Sono gruppi nei quali viene proposto un po’ di tutto e poi bisogna vedere a chi interessa. Siamo però sicuri che con la conclusione delle indagini a tutto tondo verrà fuori se l’attività online del 19enne abbia avuto o meno un ruolo nel decesso e soprattutto di quale portata”. 

Andrea Prospero

Durante la perquisizione dell’appartamento dove è stato ritrovato il corpo, sono stati rinvenuti oltre al pc, diversi cellulari, una mazzetta di sim e alcune carte di credito non intestate a lui.  Un elemento inquietante emerso dalle indagini è una telefonata ricevuta dalla sorella gemella di Prospero tre giorni prima del ritrovamento del corpo, quando il fratello era ancora uno scomparso. Una voce metallica e distorta le ha comunicato: “Abbiamo il corpo”, aggiungendo anche  un’offesa prima di riattaccare.

Link all’ultima puntata di Chi l’ha Visto