L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026, un anno dalla proclamazione

Il 14 marzo 2024 la proclamazione di L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026. Continua un percorso fatto di sfide impegnative.
Un anno fa la proclamazione di L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026. Continua un percorso fatto di sfide impegnative, traguardi raggiunti e nuove sfide da affrontare.
Si è avverato esattamente un anno fa il sogno di L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026, un traguardo che altro non è stato che un trampolino verso impegni ancor più esaltanti nell’ambito di un’avventura che sta per entrare nel vivo. Quel giorno, il 14 marzo 2024, speranze e paure hanno accompagnato una giornata esaltante, seguita minuto per minuto dal Capoluogo d’Abruzzo, sempre presente nei momenti cruciali per la città. Una vittoria di tutti noi, fortemente voluta dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, quel giorno visibilmente commosso. Una vittoria di cui si sente parte anche il Capoluogo d’Abruzzo, come parte del corpo sociale dell’Aquila che ha raccontato il raggiungimento del traguardo in ogni forma possibile e su ogni piattaforma. Inoltre, un importante pezzo di storia del Capoluogo d’Abruzzo, l’ex direttrice Roberta Galeotti, attualmente impegnata come membro del Corecom, ha moderato l’evento di presentazione del dossier, il 4 marzo 2024. Insomma, il Capoluogo d’Abruzzo su L’Aquila Capitale 2026 ci ha scommesso più di un pezzo di cuore e ora, a risultato agguantato, continua a lavorare per raccontare quella che si è stancata di essere ricordata come “città ferita dal terremoto”, ma a buon diritto pretende di splendere come quella città che – nonostante tutto – è rinata e si è ripresa il suo posto nel mondo. Come è successo dopo il 1703 e il 2009, oltre 300 anni di storia che insegna che L’Aquila non molla. E certo non mollerà adesso, alle porte di un appuntamento cruciale. Il 2026 è alle porte, tanto lavoro c’è ancora da fare e serve impegno ed entusiasmo da parte di tutti. Un anno fa L’Aquila è stata proclamata Capitale della Cultura, l’anno prossimo dovrà dimostrare al mondo perché.