Sisma Campi Flegrei, cittadini al riparo in Abruzzo

14 marzo 2025 | 10:21
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Sisma Campi Flegrei, cittadini al riparo in Abruzzo

Dopo la forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei, tanti napoletani si sono spostati nelle seconde case in Abruzzo. In caso di eruzione, la regione dovrà collocare 3000 sfollati.

Dopo la forte scossa di magnitudo 4.4. nella zona dei Campi Flegrei diversi cittadini hanno lasciato al propria abitazione alla volta dell’Abruzzo nelle seconde case dell’Alto Sangro ad Ateleta, Castel di Sangro, Alfedena, Roccaraso e paesi limitrofi.

La paura è tanta, tanto che nella zona dei Campi Flegrei alcuni dormono ancora in auto, altri si sono recati nei centri di accoglienza allestiti dai Comuni interessati tra Napoli e l’hinterland mentre c’è chi si è momentaneamente trasferito da parenti. Una situazione analoga si verificò dopo il sisma del 6 aprile 2009, tanti aquilani, in attesa del passaggio sulla costa o nelle tendopoli trovarono riparo nella zona dell’Alto Sangro dove il terremoto non aveva registrato danni. Intanto,  è stata prorogata fino a domenica la sospensione delle attività didattiche nelle scuole della decima municipalità di Napoli, che comprende i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, e in alcune scuole della prima municipalità. La decisione, assunta con ordinanza firmata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è stata presa “per consentire il completamento dei sopralluoghi da parte degli uffici tecnici comunali e della Napoli servizi sulle scuole della decima Municipalità e su alcune della prima municipalità per le quali era stata chiesta la verifica.

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In  ogni caso, l’Abruzzo è pronto.  Il piano di emergenza per il trasferimento e l’accoglienza della quota di popolazione da evacuare che spetta alla nostra regione è stato approvato questa estate tramite un decreto del Presidente della Giunta.  Ogni comune della zona a rischio è gemellato con una regione italiana. In caso di eruzione del Vesuvio nei Campi Flegrei l’Abruzzo, con il Molise, si farebbe carico degli sfollati di Monte di Procida. La procedura scatterebbe in caso di allerta rossa, ovvero alla presenza di segnali che indicano un’eruzione: non è da confondere con il rischio sismico e le scosse che da mesi stanno interessando l’area. Castel di Sangro, in virtù del protocollo d’intesa firmato il 23 maggio 2024, è stata designata come centro strategico per l’accoglienza degli sfollati provenienti dai Campi Flegrei. Sarebbe, nella malaugurata ipotesi che si rendesse necessaria, un’operazione di grande impegno e organizzazione che presenterebbe affinità con quanto visto dopo il terremoto dell’Aquila. Il sindaco Angelo Caruso ha già da tempo attivato il Centro operativo comunale e avviato le simulazioni delle aree di accoglienza, per garantire un’adeguata assistenza alla popolazione. Nel caso di un’eventuale evacuazione, circa 6mila persone potrebbero essere ospitate in Abruzzo, con alloggio principalmente nelle strutture ricettive. Saranno, inoltre, riaperte le seconde case di proprietari dei partenopei, che riceveranno un indennizzo per metterle a disposizione come emergenza.

Campi Flegrei, attenzione ma niente allarmismi

Rispetto al sisma del 2009 si parla di proporzioni di molto inferiori: l’Abruzzo dovrebbe farsi carico di circa 6000 sfollati, ma il piano è tarato per metà, 3000, visto che si stima che l’altro cinquanta per cento andrebbe a collocarsi in autonoma sistemazione. Il totale di persone da evacuare e suddividere tra le varie regioni, entro 72 ore, è di poco inferiore al mezzo milione. Le quote maggiori andrebbero a Lombardia e Lazio, in entrambi i casi oltre i 70mila.

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