I tesori restaurati del MuNDA, il gioiello di Cola dell’Amatrice

16 marzo 2025 | 10:17
Share0
I tesori restaurati del MuNDA, il gioiello di Cola dell’Amatrice

La Sacra Parentela di Cola dell’Amatrice protagonista del secondo appuntamento dei Giovedì del Restauro promossi dal MuNDA.

I giovedì del restauro, il MuNDA svela i suoi tesori restaurati. La famiglia di Gesù incontra la famiglia del Battista (La Sacra Parentela), di Cola dell’Amatrice.

Per il secondo appuntamento della rassegna “I giovedì del restauro la direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo, Federica Zalabra, presenta le indagini diagnostiche e gli interventi conservativi sul dipinto La famiglia di Gesù incontra la famiglia del Battista (La Sacra Parentela), opera di Cola dell’Amatrice.
Nell’ambito del piano di conservazione programmata portato avanti dal Museo, sono stati realizzati interventi di manutenzione programmata sia sulle opere del percorso museale (CLICCA QUI), sia su quelle custodite nel deposito del Castello Cinquecentesco (CLICCA QUI) presentati al pubblico, in un ciclo di incontri, dai professionisti che li hanno presi in cura.

La Sacra Parentela, opera di Nicolò Filotesio, detto Cola dell’Amatrice, fa parte delle ultime acquisizioni del MuNDA (2022 – 2023), entrata nella collezione dopo l’acquisto presso una casa d’aste. L’intervento conservativo è stato eseguito dalla restauratrice Anna Borzomati e preceduto da un’accurata campagna diagnostica non invasiva condotta dal fisico Stefano Ridolfi. Grazie all’impiego di una strumentazione portatile – basata sull’utilizzo di raggi di lunghezza d’onda differenti, che vanno dalla luce visibile all’ultravioletto, all’infrarosso – è stato possibile verificare scientificamente lo stato di conservazione dell’opera, evidenziare i precedenti interventi conservativi, la tecnica esecutiva, il disegno preparatorio e, ove presenti, piccoli pentimenti, nonché i pigmenti impiegati per la stesura della pellicola pittorica. La Sacra Parentela è un olio su tavola, con ricca cornice in foglia dorata e punzonata, eseguito tra il 1527 e il 1535 da Cola, verosimilmente per l’altare di una cappella privata. Da punto di vista iconografico, nella pala è raffigurato il momento dell’incontro della Sacra Famiglia con Giovannino e i suoi genitori, Elisabetta e Zaccaria. A terra giace il cartiglio ‘Ecce Agnus Dei Ecce Qui Tollit Peccata Mundi’ (Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo), attributo caratteristico proprio del Battista. Oltre ai personaggi principali è presente una domestica che reca in una mano due colombe e nell’altra un fiasco; questo particolare consente di collocare il Sacro incontro al momento della Presentazione di Gesù al Tempio, come spiegato dal funzionario storico dell’arte del MuNDA, Daniele Lauri, che li identifica come i doni sacrificali da portare, secondo il rito ebraico, trascorsi i quaranta giorni della purificazione dopo il parto. L’episodio – assente sia nel Nuovo Testamento che nei Vangeli Apocrifi – è narrato per la prima volta nelle Meditationes vitae Christi attribuite a Giovanni de’ Cauli e datate al XIV secolo.

cola dell'amatrice munda la sacra parentela

L’intervento conservativo ha interessato principalmente la cornice lignea, riccamente punzonata con tre motivi differenti, che presentava sporco concrezionato e ridipinture alterate; inoltre, è emerso uno scasso nello spessore superiore, precedentemente risarcito con un inserto ligneo, laddove è probabile fosse presente una cimosa, oggi scomparsa. Si è quindi proceduto con una pulitura a solvente, sia libero che supportato, rifinita con l’impego di laser all’interno delle punzonature, tornate così chiaramente leggibili; sono state rimosse le stuccature debordanti sull’originale, sostituite con altre più congrue. Infine, si è passati alla presentazione estetica, con reintegrazione sulle abrasioni del bolo e della foglia oro, con acquarelli e mica, seguita da verniciatura finale. Per quanto riguarda il dipinto, sulla base delle osservazioni dirette e della diagnostica, si è proceduto alla pulitura superficiale degli strati pittorici, che risultavano interessati da riprese cromatiche succedutesi nel tempo, spesso debordanti e alterate. L’intervento è stato condotto meticolosamente in modo da rispettare la vernice e le ridipinture, opportunamente riequilibrate in fase di ritocco, operazione che ha consentito il pieno recupero della leggibilità dell’opera, tornata a splendere sulle pareti del MuNDA.