Morte Andrea Prospero, un giovane ai domiciliari

Istigazione o aiuto al suicidio, con queste accuse un giovane è stato arrestato per la morte di Andrea Prospero.
Giovane arrestato con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero.
Un arresto, ai domiciliari, per il reato di “istigazione o aiuto al suicidio” è stato eseguito a carico di un giovane residente nella provincia di Roma nell’ambito delle indagini sulla morte di Andrea Prospero, il diciannovenne studente universitario di Lanciano, in provincia di Chieti, che frequentava Informatica all’Università degli studi di Perugia, dove è stato trovato deceduto in un appartamento del centro lo scorso 29 gennaio.
L’indagine sarà illustrata oggi alle 12 in una conferenza stampa alla questura di Perugia.
L’avvocato Francesco Mangano, uno dei legali della famiglia, nelle scorse settimane aveva ricordato: “La norma descrive e sanziona tre diverse tipologie di condotta criminale. La prima di chi determina il suicidio altrui, la seconda di chi rafforza il proposito altrui di suicidarsi, la terza di chi agevola in qualsiasi modo il suicidio altrui. Nel caso di Andrea, i risvolti investigativi ci portano a porre delle domande: qualcuno ha dato i farmaci ad Andrea o glieli ha suggeriti? Qualcuno lo ha aiutato ad affittare la camera di via Del Prospetto? Qualcuno sapeva cosa stava per succedere e non ha fatto nulla per evitarlo?”. Il provvedimento di oggi dà quindi conferma a quei sospetti.
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