Referendum, al voto anche studenti e lavoratori fuorisede

18 marzo 2025 | 10:52
Share0
Referendum, al voto anche studenti e lavoratori fuorisede

Il Governo amplia il diritto di voto fuorisede per i referendum dell’8 e 9 giugno, includendo anche i lavoratori e chi è domiciliato temporaneamente per motivi di salute. Un passo avanti, ma restano alcune complessità organizzative.

Il Governo amplia il diritto di voto fuorisede per i referendum dell’8 e 9 giugno, includendo anche i lavoratori e chi è domiciliato temporaneamente per motivi di salute. La misura rappresenta un passo avanti, ma restano alcune complessità organizzative.

Il tema del voto fuorisede torna al centro del dibattito politico. Dopo l’esperimento delle elezioni europee del 2024, il Governo ha annunciato il 14 marzo che anche i lavoratori, oltre agli studenti, potranno votare senza dover tornare nel comune di residenza. La misura riguarderà chi è domiciliato per almeno tre mesi, comprendenti la data del referendum, in un comune situato in una provincia diversa da quella di residenza, per motivi di lavoro o cure mediche.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto “Elezioni”, che introduce questa nuova modalità di voto. Per esercitare il diritto di voto, gli elettori fuorisede dovranno dimostrare il domicilio temporaneo di almeno tre mesi.
Le domande di ammissione dovranno essere presentate entro il 5 maggio 2025, con possibilità di revoca fino al 14 maggio. Entro il 19 maggio, i comuni ospitanti dovranno ottenere la conferma del diritto di voto dal comune di residenza dell’elettore. Nei comuni con almeno 800 fuori sede verranno istituite sezioni speciali, mentre in quelli con numeri inferiori gli elettori verranno distribuiti tra le sezioni ordinarie, senza superare un incremento del 10% degli iscritti.

L’esperimento del voto fuorisede per gli studenti alle elezioni europee del 2024 ha mostrato alcune criticità. Su 591 mila aventi diritto, solo 24 mila hanno fatto richiesta, pari a circa il 4%, e di questi l’80,8% ha effettivamente votato. Tuttavia, la maggior parte ha dovuto comunque spostarsi nel capoluogo di regione, rendendo il sistema poco pratico. Soltanto 2.568 studenti hanno potuto votare nel comune di domicilio.

In Abruzzo, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha avviato una campagna di informazione per sensibilizzare i fuorisede sulla possibilità di votare nei referendum su lavoro e cittadinanza. L’iniziativa prevede banchetti informativi nelle università di L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo, coinvolgendo oltre 38mila studenti. Secondo i dati Anvur 2023, nelle università abruzzesi si contano 17.881 studenti fuorisede, provenienti soprattutto da Puglia e Lazio. Inoltre, 20.520 giovani abruzzesi studiano fuori regione, con il 45% che si trova a oltre quattro ore di viaggio da casa.
L’ampliamento del voto fuori sede rappresenta un segnale positivo, ma il sistema rischia ancora di essere poco accessibile. Le difficoltà emerse nelle europee del 2024 dimostrano che, senza procedure più agevoli e accessibili, il numero di partecipanti potrebbe restare limitato.