Libertas Stanazzo, il calcio è libertà nel carcere di Lanciano

Nel carcere di Lanciano il calcio è libertà. A #nonsolocalcio la Libertas Stanazzo, squadra di detenuti nata dalla volontà della LND Abruzzo di promuovere attraverso il calcio l’integrazione, la rieducazione e il rispetto delle regole
C’è Luigi, attaccante della Libertas Stanazzo, che racconta quanto giocare lo faccia sentire libero. Seppure fra le mura di un carcere di alta sicurezza come quello di Lanciano.
“È il primo anno che gioco qui, ci sono un po’ di calciatori in là con l’età e i risultati quest’anno non sono proprio il massimo”, dice, nonostante la squadra della Casa Circondariale di Lanciano sia nella colonna sinistra della classifica. Perché Luigi, come tutti i 13 detenuti che fanno parte della rosa della Libertas Stanazzo, l’impegno con il calcio a 5 lo ha preso seriamente. E ogni sabato scende in campo dando tutto: “Dobbiamo andare avanti, diamo sempre il massimo”.

Poi c’è il capitano della squadra, che di ruolo fa il portiere, che sale sul palco del teatro del penitenziario di Lanciano scusandosi per l’emozione. Racconta a tutti di quando la scorsa stagione, sbagliò un tiro libero: errore fatale, che impedì loro una posizione migliore alla fine del campionato. “Me la sentivo e l’ho tirato, ancora lo ricordo. Ma è andata così, ci abbiamo provato comunque”.
La Libertas Stanazzo milita nel campionato di Calcio a 5, serie D: è nata nella stagione sportiva 2014/2015 grazie al progetto della LND Abruzzo “Mettiamoci in gioco”, creato con l’intento di promuovere attraverso il calcio l’integrazione, la rieducazione e il rispetto delle regole. In questi anni, ha vinto diverse volte la Coppa Disciplina e ha conquistato nel 2019 il Pallone d’oro per il sociale.
Da dieci anni, ogni sabato le porte del carcere di Lanciano si aprono per ospitare il match di campionato. Un percorso iniziato con l’attuale vicepresidente Figc Daniele Ortolano, allora presidente del Comitato Abruzzo, che ne racconta gli inizi. “Abbiamo parlato con le società, abbiamo chiesto loro di intraprendere questo percorso con noi. Per gli avversari significava venire in carcere a giocare, ma nessuno si è mai tirato indietro”.
Anzi. “Le squadre che vengono a giocare qui inizialmente sono un po’ intimorite”, prosegue il capitano della Libertas Stanazzo. “Però poi ti accorgi, tutto sommato, nell’andare avanti, che si crea una sorta di amicizia. C’è voglia di giocare insieme, di essere compagni: è una bella cosa e una grande soddisfazione per noi far parte di questo progetto”.
Quando le luci si spengono nel teatro della casa circondariale per proiettare il corto “Sopra la barriera” – prodotto da Bonfire per LND, che racconta il calcio dietro le sbarre del penitenziario di Padova e di Lanciano – l’emozione è palpabile. Vedere raccontata la propria storia su uno schermo, insieme all’esperienza dei colleghi di Calcio a 11 della Polisportiva Pallalpiede di Padova, è motivo di orgoglio per i calciatori di Lanciano ma anche per tutti coloro che si sono spesi, negli anni, per fare in modo che loro potessero, realmente, rimettersi in gioco. Perché l’esperienza in carcere potesse essere realmente rieducativa, facendo loro capire l’importanza del rispetto delle regole: tanto in campo quanto nella vita di tutti i giorni.

“Lo sport si dimostra giorno dopo giorno strumento per diffondere i valori del rispetto delle regole, quelle regole che i nostri ragazzi, in un momento della loro vita, non hanno seguito” sottolinea la direttrice del penitenziario lancianese Daniela Moi, ringraziando quanti hanno creato le condizioni per fare arrivare “dentro le mura di questa struttura un modello sano e positivo che serve a fare capire ai detenuti che questa è la strada da seguire”.
Oggi, i detenuti del carcere di Lanciano che militano nella Libertas Stanazzo possono giocare su un campo in erba sintetica donato dalla LND e dal Comitato Regionale Abruzzo a margine della manifestazione dello scorso anno “Quarto Tempo”.
“Se pensiamo che questo campo, all’inizio, era fatto di terra e le linee andavano tracciate col gesso, ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo fatto e di quanto importante sia diventato questo nostro progetto” commenta il Presidente LND Abruzzo Concezio Memmo. “Ricordo la prima partita giocata qui: tutti i ragazzi si erano affacciati alle finestre per tifare i loro compagni scesi in campo. È una grande emozione contribuire alla socialità e al reinserimento attraverso il calcio di queste persone che, ogni sabato e durante gli allenamenti settimanali, vestono con orgoglio i colori della Libertas Stanazzo”.
Lo sport è libertà, anche dietro le sbarre. Forse, ancor di più che altrove.
Puntata speciale di #nonsolocalcio, girata all’interno del carcere di Lanciano il 13.03.2025. In apertura e nel corso del filmato, alcuni secondi del corto “Sopra la barriera”, che racconta il calcio dietro le sbarre dei penitenziari di Padova e di Lanciano.