L’Aquila città universitaria, una tavola rotonda per il futuro della formazione e della ricerca

20 marzo 2025 | 16:06
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L’Aquila città universitaria, una tavola rotonda per il futuro della formazione e della ricerca

Tavola rotonda sulla formazione: “L’Aquila città universitaria”. L’incontro al Palazzetto dei Nobili tra Comune, UnivAq e GSSI.

Tavola rotonda tra Sindaco, Rettore UnivAq e Rettrice GSSI per parlare del futuro di L’Aquila città universitaria. “La città deve essere in grado di offrire opportunità reali sia per chi vi risiede, sia per chi la sceglie come meta di studi e ricerca”.

Giovedì 20 marzo, presso il Palazzetto dei Nobili, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “L’Aquila città universitaria”. Un incontro di grande rilevanza per il futuro della città e della sua vocazione accademica, moderato dal giornalista e scrittore Angelo De Nicola. Tra i relatori, figure chiave del panorama universitario e amministrativo: il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, la Rettrice del Gran Sasso Science Institute (GSSI), Paola Inverardi, e il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Il sindaco ha sottolineato il valore strategico della collaborazione tra città e università per il futuro del territorio: “Un processo che ormai si è consolidato anche nelle collaborazioni che abbiamo nelle varie iniziative, dallo Street Science al Festival del Medioevo. Siamo andati avanti in questo rapporto, nell’incontro fra questi due mondi, fino alla recente importante scelta della Fondazione Ferrante d’Aragona, che fornirà nuovi posti letto per gli studenti. L’attrattività di un Ateneo non è data soltanto dalla qualità della didattica, ma anche da ciò che il territorio è in grado di offrire ai suoi giovani studenti”. Questa sinergia, ha affermato, rappresenta “la grande frontiera” per la crescita della città, non solo in termini di formazione, ma anche come motore per l’innovazione scientifica.

Paola Inverardi, Rettrice del GSSI, ha aperto l’incontro ricordando il ruolo cruciale dell’università nella ricostruzione post-sisma del 2009: “L’università è diventata un elemento attivo nella ricostruzione della città”, ha dichiarato, sottolineando come la creazione del Gran Sasso Science Institute sia stata una scelta visionaria. “All’indomani del 2009, senza edifici disponibili, concepire un progetto di istruzione superiore era un’idea ambiziosa. Eppure, la sinergia tra l’Università dell’Aquila, il GSSI e il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso ha reso possibile questa realtà”.

Edoardo Alesse, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, ha evidenziato l’importanza di consolidare un modello di crescita che renda la città sempre più attrattiva per studenti e ricercatori: “Dobbiamo offrire un ambiente competitivo sia dal punto di vista della formazione che dell’accoglienza. Serve una visione chiara e ambiziosa che coinvolga l’intero sistema, dall’università all’imprenditoria. Ci sono molte luci, qualche ombra nella riacquisizione degli spazi. Ma siamo soddisfatti del tragitto percorso e siamo sicuri che proseguirà”. Alesse ha anche ricordato che L’Aquila sta registrando un saldo positivo in termini di attrattività studentesca, con un crescente numero di studenti interessati a iscriversi all’Università dell’Aquila.

Paola Inverardi ha aggiunto una riflessione importante riguardo alla necessità di mantenere il centro storico dell’Aquila come un luogo di vita e non solo di commercio e turismo: “Il centro storico non può essere solo un grande bar o un ristorante all’aperto. Deve rimanere un luogo dove si vive, si studia, si lavora. La nostra sfida è quella di evitare che diventi un enorme B&B, mantenendo l’autenticità e la sostenibilità. La città deve essere in grado di offrire opportunità reali sia per chi vi risiede, sia per chi la sceglie come meta di studi e ricerca. In questo contesto, dobbiamo puntare a creare un modello di sviluppo che non si limiti alla semplice attrattiva turistica, ma che si fondi su una crescita inclusiva e sostenibile per tutta la comunità”.

Un messaggio chiaro: L’Aquila continuerà a investire nella formazione, nella ricerca e nella qualità della vita urbana per diventare una città universitaria sempre più di riferimento.

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