E se domani capissi finalmente qualcosa di AI?

24 marzo 2025 | 13:10
Share0
E se domani capissi finalmente qualcosa di AI?

AI, cos’è davvero l’intelligenza artificiale e a cosa serve? Nuovo appuntamento con la rubrica di Riccardo Cicerone, E se domani

E se domani, nuovo appuntamento con la rubrica di Riccardo Cicerone. Quale futuro con l’AI?

Dato che nell’ultimo pezzo sul futuro del lavoro e sull’AI sono stato un tantino brutale, con questa nuova uscita voglio provare a riscattarmi. Stavolta cercherò di spiegare cos’è davvero l’intelligenza artificiale e a cosa serve, in un modo super semplice, tanto che anche un fan di Temptation Island potrebbe capirlo (l’ho testato in prima persona, quindi fidatevi).
Perché, diciamocelo: per vincere una battaglia bisogna prima conoscere il proprio nemico. Quindi, ecco qui le cose che proprio non puoi non sapere sulla parola più inflazionata del 2024 e probabilmente anche del 2025.

Le due facce dell’intelligenza artificiale

Partiamo dalle basi, che è sempre un buon punto di partenza. Esistono due tipi di intelligenza artificiale.
1- Narrow AI (Intelligenza Artificiale Ristretta)
È la unica AI che esiste oggi. È bravissima a fare una cosa sola, ma è incapace di pensare o ragionare autonomamente come un essere umano.
Già la usi ogni giorno, anche se non lo sai:
Quando chiedi qualcosa a Siri o Alexa.
Quando sblocchi il telefono col volto.
Quando Netflix o Spotify ti suggeriscono cosa guardare o ascoltare.
Quando usi Google Traduttore.
E sì, la usi anche se hai scaricato uno di quei famosi LLM (Large Language Model) come ChatGPT, Copilot, Claude, Gemini e compagnia cantante.

Ma gli LLM capiscono davvero?
La risposta è no. Potrebbero sembrarti intelligenti, potrebbero darti l’impressione di capire perfettamente quello che dici, ma la verità è che non capiscono un bel niente. Né le tue parole, né le loro.
Funzionano con un meccanismo molto meno romantico: matematica e probabilità.
In pratica, mangiano quantità infinite di testi, conversazioni, audio, video (il famoso “training”) e imparano che a una certa parola o domanda è molto probabile che seguano certe altre parole.
Tutto qui. Non c’è intuito, coscienza o comprensione vera. Solo una statistica evoluta, condita con un po’ di marketing. Ovviamente, quando vengono addestrati, gli sviluppatori li correggono un’infinità di volte per eliminare le castronerie iniziali. È questo processo di raffinazione continua che li ha resi così bravi nel darti risposte credibili. Ma non c’è nessun “pensiero” dietro. È tutta finzione ben confezionata.

2-AGI (Intelligenza Artificiale Generale)
E poi c’è lei, l’AGI, la vera protagonista dei sogni (e degli incubi) di chi lavora in questo settore.
L’AGI sarà un’intelligenza artificiale capace di ragionare e comprendere autonomamente, esattamente come un essere umano. Non si limiterà a rispondere a domande o eseguire compiti, ma prenderà decisioni da sola, imparando in tempo reale e adattandosi a situazioni nuove che non ha mai visto.
Potrà fare tutto, dal prepararti la colazione al comandare eserciti di droni. E sì, in un’ipotetica guerra tra umani e macchine, potrà anche decidere di farti fuori. Speriamo di non arrivare a quel punto, ma insomma… meglio saperlo.

Concludendo
Oggi siamo lontani dall’AGI, ma ci stiamo andando velocissimi. Nel frattempo, il consiglio è semplice: impariamo a conoscerla, perché questa tecnologia è già qui. E se la conosci, magari non te la farà addosso nemmeno un cane robot. Forse.