Addio a Stefano Lanciani, l’insegnante ucciso dal fratello

26 marzo 2025 | 10:04
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Addio a Stefano Lanciani, l’insegnante ucciso dal fratello

Addio all’insegnante Stefano Lanciani. Ieri lo attendevano, in classe, gli alunni del d’Aosta. Ad ucciderlo il fratello, Davide, che lo ha prima colpito con un martello, poi lo ha investito

Sarebbe stata un’eredità contesa la ragione della lite, poi degenerata, tra fratelli. Il dramma in via Peltuinum, a Pettino, dove Stefano Lanciani è stato brutalmente ucciso dal fratello Davide. Stefano era atteso alle 12 all’Istituto d’Aosta, dove insegnava: ma non è mai arrivato.

A mezzogiorno avrebbe dovuto tenere il suo laboratorio di elettronica all’Istituto Amedeo d’Aosta all’Aquila, ma Stefano Lanciani a scuola non è mai arrivato. L’uomo, un 59enne, era stato già ucciso dal fratello, Davide.
I colleghi, come riporta il quotidiano Il Centro, lo descrivono come un uomo meraviglioso, “dolcissimo con i ragazzi e premuroso”. Stefano era titolare di cattedra a Chieti, ma da quest’anno aveva chiesto di poter insegnare all’Aquila, per restare vicino alla sua famiglia. Insegnava anche all’Ipsiasar, dove era docente esperto di impianti e manutenzione.
Durante la pandemia aveva insegnato anche al Liceo Cotugno. Prima di diventare insegnante, aveva lavorato per molti anni in un’azienda, poi era stato licenziato. Lascia la moglie Marinella Lozzi, insegnante, e il figlio Simone.

La ricostruzione

Ieri mattina Davide Lanciani, 55enne impiegato della Thales Alenia Space, si è presentato nel piazzale dell’abitazione del fratello maggiore. È Simone, figlio di Stefano, a notarlo e ad avvertire suo padre, che scende per capire cosa voglia suo fratello: da qui comincia la violenta lite. Nel corso della discussione Stefano sale in macchina, ma Davide lo insegue.
L’omicidio si consuma su una bretella a senso unico, tra il ponte sopraelevato dell’A24 e una stradina senza uscita.
Il litigio degenera prima in un pericoloso zig zag tra le auto, fino a quando Davide colpisce il fratello Stefano con un martello. Stefano cade a terra, ferito, a bordo strada. È in questo momento – secondo quanto ricostruito anche grazie ad alcuni testimoni e all’intervento di due allievi della Guardia di Finanza – che Davide sale nuovamente sulla sua auto, una Polo, per investire più volte il fratello.

Sono proprio i due allievi, in quel mentre liberi dal servizio, a fermarlo e bloccarlo fino all’arrivo sul posto dei Carabinieri.
Arriva anche il 118. Stefano viene trasportato in ospedale in condizioni gravissime, muore poco dopo.
L’omicida è in carcere, in attesa di interrogatorio.

Il cordoglio del mondo scolastico

“Stefano caro…  attonita, incredula, addolorata, la comunità tutta del Cotugno ti stringe in ultimo infinito abbraccio, pieno di affetto, riconoscenza, stima e amicizia.  Di te resterà il tuo sorriso, la tua disponibilità, la tua competenza, la tua generosità, la tua tenacia, il tuo amore per il Cotugno. Vivrai perennemente in tutto ciò che hai costruito con noi, per noi! Grazie, Stefano”, il ricordo della dirigente scolastica del Cotugno, Serenella Ottaviano. 

L’addio dell‘Istituto Amedeo d’Aosta:“La comunità scolastica del D’Aosta, attonita, piange la morte del professor Stefano Lanciani e stringe la moglie Marinella e i familiari tutti in un abbraccio commosso”.