Marco Valenti candidato Rettore Univaq, un manifesto per l’apertura

26 marzo 2025 | 12:54
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Marco Valenti candidato Rettore Univaq, un manifesto per l’apertura

La candidatura del professor Marco Valenti a Rettore dell’Università dell’Aquila, il suo manifesto in cinque punti

Marco Valenti candidato Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila: oggi 26 marzo il professore ordinario di metodologie epidemiologiche (Dipartimento di scienze cliniche applicate) ha presentato un manifesto in cinque punti.

La parola d’ordine è apertura, che permea questo prima traccia di programma e anche la scelta stessa di candidarsi. Marco Valenti l’ha raccontata così: “Non lo faccio nella logica dell’opposizione a qualcuno. Mi muove la stessa passione di 40 anni fa, quando da rappresentante degli studenti partecipai al primo Consiglio di amministrazione dell’Università dell’Aquila statalizzata”.

Il 12 giugno ci sarà la prima votazione per la scelta del Rettore dell’Università dell’Aquila. Marco Valenti si è mosso in anticipo, con l’obiettivo di aprire un confronto: “Da molti mesi ho cercato di sollecitare nell’ambiente del nostro ateneo l’apertura di un dibattito sui grandi temi, perché si è avvertita la mancanza di spazi e luoghi di tipo democratico. Su questo non ho trovato molta attenzione, ma circostanze come questa, le elezioni, devono essere valorizzate perché tutti i componenti della comunità accademica possano partecipare”.

Una candidatura, quindi, che si pone in primo come sasso nello stagno, innesco di un dibattito. Il professor Marco Valenti ha predisposto un manifesto che ha sottolineato non essere un programma, quanto un quintetto di punti di aggregazione. Primo punto, “comunità e governance”: “La comunità universitaria – ha detto il candidato – è una comunità democratica di persone libere, non ci deve essere spazio per nessuna forma di oppressione del libero pensiero delle persone. Se un professore universitario ha paura di esprimere la propria opinione, mi preoccupo perché l’università è il luogo dove avere il massimo dei gradi di espressione. L’università cresce nella libertà delle opinioni e del confronto. La governance deve essere rinnovata nel segno dell’efficacia e dell’efficienza, deve essere trasparente e occuparsi del benessere delle persone, non delle categorie. Serve semplificazione delle procedure e razionalizzazione delle risorse”.

Poi “didattica e ricerca”. Al riguardo Marco Valenti ha detto: “Le strutture portanti sono i dipartimenti, c’è bisogno di una rivoluzione copernicana da questo punto di vista. Devono recuperare centralità e vedersi assegnare le risorse che è possibile assegnare ad essi per le funzioni di ricerca e di didattica. Dobbiamo trasmettere agli studenti e alle famiglie la sensazione che nel venire all’Aquila si faccia un’operazione di valore. Dobbiamo trasmettere la qualità della nostra proposta perché manca forse ancora la percezione della nostra eccellenza. Passa attraverso molte operazioni legate alla ricostruzione materiale ma anche alla capacità di uno sviluppo immateriale delle attività e delle relazioni”.

Su “diritto allo studio e qualità della vita” ritiene chedobbiamo essere proattivi, dettare noi l’agenda politica convocando le istituzioni per mettere a punto strategie condivise con l’università. Servono condizioni adeguate sulla residenzialità, la qualità dei trasporti e le infrastrutture”.

Il quarto punto del manifesto è dedicato alla “area clinica” che “ha bisogno di riposizionamento. Ha perso la propria capacità di essere un interlocutore autorevole del sistema sanitario regionale. Fu un errore smantellare il Consiglio dei clinici, è necessario per ripristinare l’interlocuzione con il sistema sanitario, e occorre revisionare l’organizzazione dipartimentale dell’area biomedica, attraverso una fase partecipata”.

Su “sviluppo culturale, economico e sociale” Marco Valenti ha sintetizzato:  “L’università deve costituirsi come motore dello sviluppo culturale e sociale della comunità”.