Partono i lavori di completamento al Teatro comunale, il ministro Alessandro Giuli: L’Aquila riconquista i suoi spazi culturali

Il ministro Alessandro Giuli in visita al Teatro Comunale prima dell’avvio del lotto conclusivo dei lavori.
Sopralluogo del ministro della Cultura Alessandro Giuli al Teatro comunale dell’Aquila, dove, da lunedì 31 marzo, partiranno i lavori di completamento.
“L’Aquila si rimpossessa dei suoi spazi culturali, verso il cammino di Capitale della Cultura e tornerà ad avere uno dei Teatri più belli d’Italia”, così, ai microfoni del Capoluogo, il Ministro con delega alla Cultura, Alessandro Giuli, in visita a L’Aquila, al Teatro Comunale, dopo l’annuncio dell’avvio dei lavori conclusivi che restituiranno alla città una delle opere più attese nel post sisma. “Questa città è giovane e viva, non ha neanche bisogno di raccontatosi come città che rinasce. È già rinata e sta completando la riconquista dei suoi spazi culturali e sociali”.
L’intervista al ministro Giuli
Si sblocca, finalmente, il lungo e travagliato iter per i lavori al teatro comunale del capoluogo abruzzese. I lavori inizieranno lunedì 31 marzo con l’obiettivo di concludere entro ottobre 2026, nell’anno di L’Aquila Capitale italiana della Cultura, come annunciato dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha accompagnato il ministro Alessandro Giuli in una visita privata all’interno del Teatro Comunale, insieme al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al presidente del TSA Miska Ruggeri e al presidente USRA, Salvatore Provenzano.
“Siamo finalmente in dirittura d’arrivo – ha detto Biondi – È nostra intenzione, infatti, restituire il teatro comunale alla collettività con la speranza di organizzare al suo interno l’evento conclusivo di Capitale italiana della cultura 2026″.
Così Marsilio:
Il valore dell’appalto di questo secondo lotto è di 14 milioni di euro per opere che, oltre a quelle di tipo edile, di restauro e miglioramento sismico, riguarderanno anche gli arredi, la parte impiantistica e la scenotecnica. L’offerta aggiudicataria prevede anche un ricco programma di attività collaterali pensate per coinvolgere la cittadinanza durante tutta la fase dei lavori. Tra queste, l’allestimento di un piccolo palcoscenico in piazza del Teatro per spettacoli all’aperto, l’installazione di totem informativi multimediali accessibili anche a persone con disabilità, e la creazione di una galleria di cantiere che offrirà una finestra sullo stato di avanzamento dei lavori e un’anteprima del design interno del futuro teatro. Sono inoltre previste visite guidate per cittadini, turisti e studenti, accompagnate da mostre tematiche e distribuzione di materiali promozionali. Un sito web dedicato permetterà di seguire l’andamento del cantiere, scaricare contenuti informativi e prenotare le visite. Se tutto andrà come nei programmi, l’evento conclusivo di Capitale italiana della Cultura 2026 si terrà proprio nel Teatro comunale, come assicurato il sindaco Biondi.
A febbraio dell’anno scorso era stato sottoscritto l’accordo per l’utilizzo dei fondi, destinati dal Governo nazionale alla Regione Abruzzo, dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Un accordo che ha permesso di avere nelle disponibilità cinque milioni di euro: le risorse necessarie, e mancanti, per poter dare seguito al completamento di quest’opera, che gode di finanziamenti che si sono sovrapposti negli anni. Segno, anche questo, anche della complessità del lavoro fatto.
Il restauro del Teatro Comunale, cominciato nel 2015, ha affrontato un iter travagliato in anni passati per adempimenti procedurali, burocratici e controlli, ma anche per le complessità delle lavorazioni. Secondo i programmi, i lavori di ultimazione avrebbero dovuto vedere la luce nel 2022, con l’obiettivo di festeggiare la riapertura nel 2023 in occasione dei 150 anni dalla sua inaugurazione, avvenuta il 14 maggio 1873, con la messa in scena di “Un ballo in maschera”. Poi, a ottobre 2022, nuovi ostacoli. Federica Zalabra, Segretario regionale ad Interim, aveva firmato la determina per la verifica del progetto, ma alla luce dei rincari di materiali e dei fondi necessari a coprire le spese per la manodopera le risorse a disposizione improvvisamente non bastavano più. Negli anni, tantissime sono state le pressioni affinchè si sbloccassero i lavori; numerosi anche gli interventi degli attori di teatro che sono venuti in tournée in città per la stagione del Tsa e, costretti a ripiegare sugli spazi del Ridotto del Teatro.
