Teatro comunale, storia del gioiello neoclassico aquilano

1 aprile 2025 | 16:56
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Teatro comunale, storia del gioiello neoclassico aquilano

La storia del Teatro comunale, dalla costruzione al sisma 2009, fino al grande ritorno per L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026.

Dall’inizio della costruzione, nel 1857, ai danni al sisma del 2009, fino al termine dei lavori per L’Aquila Capitale della Cultura 2026. La storia del Teatro comunale, gioiello neoclassico realizzato su progetto di Luigi Catalani.

Il Teatro comunale dell’Aquila fu edificato nella seconda metà del XIX secolo su progetto di Luigi Catalani. È situato nella piazza del Teatro, al cui centro in origine si ergeva il monumento a Teofilo Patini, una imponente statua in bronzo su piedistallo, opera del 1925 di Sebastiano Tarquini, allievo del Patini stesso; rimossa in epoca fascista, la statua fu fusa nel 1940. Il Teatro comunale non fu il primo teatro pubblico cittadino, bensì il terzo dopo la Sala Olimpica e il Teatro San Salvatore. Quest’ultimo era funzionante fin dal Seicento all’interno dell’ospedale fondato da San Giovanni da Capestrano, futura sede della Scuola De Amicis, ma ormai inadeguato rispetto alle mutate esigenze di capienza, mentre la Sala Olimpica, già ricavata in quella che era stata casa monastica degli Agostiniani, era in via di demolizione per far posto al nascente Palazzo della Prefettura.

Il 28 Ottobre del 1854 si procedette all’esproprio del terreno agricolo posto tra la Basilica di San Bernardino e il fabbricato sorto dov’era la Chiesa di Santa Maria d’Intervera; tuttavia, la costruzione cominciò solo nel 1857 e i lavori subirono forti rallentamenti a causa delle guerre risorgimentali e della prematura scomparsa dell’architetto Catalani nel 1867, poi sostituito dall’ingegnere milanese Achille Marchi. Secondo le fonti, il teatro avrebbe dovuto essere intitolato dapprima “San Ferdinando”, in omaggio a Ferdinando II delle Due Sicilie, poi “Teatro Vittorio Emanuele”, in ossequio al da poco nato Regno d’Italia e al suo primo Re. Il Teatro comunale fu completato nel 1872 e inaugurato il 14 maggio 1873 con l’opera “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi e oggi è intitolato al cantante basso aquilano Nazzareno De Angelis.

La struttura attuale, tipicamente neoclassica, rimaneggiata negli anni ’30 e ‘50, presenta una semplice facciata a doppio ordine con cinque aperture, scandite da colonne sovrastate da balconata e termina in un frontone triangolare. All’interno, il foyer, denominato Sala Rossa, è interamente affrescato ed è caratterizzato da uno scalone monumentale in marmo; la sala presenta una platea a ferro di cavallo prospiciente un palcoscenico di circa 150 m², con 57 palchi disposti su tre ordini e loggione finale, per una capienza di circa 600 posti complessivi. Il teatro conserva ancora il sipario originale, di circa 100 m², dipinto nella prima metà del XIX secolo da Franz Hill per la Sala Olimpica con un antichissimo episodio di storia patria, la vicenda del Libro VII dell’Eneide riguardante i guerrieri amiternini che s’avviano verso il combattimento.

Il sipario storico del Teatro Comunale dell’Aquila verso Lanciano: ultimi lavori di restauro

Dal 1963 è sede del Teatro Stabile d’Abruzzo, il principale ente teatrale della regione, affiancato dal 1970 da una sala secondaria, il Ridotto, a due livelli con ingresso indipendente sulla piazza e 220 posti complessivi, sede dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. A seguito del terremoto del 2009 l’edificio ha riportato gravi lesioni da taglio sulle murature e un elevato danneggiamento degli orizzontamenti, con estese lesioni in facciata, il crollo del soffitto del foyer e del cornicione anteriore e parziale sfilamento delle travi dei solai. Gli interventi conclusivi di restauro e ristrutturazione sono iniziati lunedì scorso e termineranno ad ottobre 2026, per gli eventi finali di L’Aquila Capitale della Cultura.

ministro Giuli teatro comunale