UnivAq, inaugurazione del nuovo anno accademico dal respiro europeo

1 aprile 2025 | 16:56
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UnivAq, inaugurazione del nuovo anno accademico dal respiro europeo

UnivAq inaugura il nuovo anno accademico con una cerimonia che ha sottolineato la sua vocazione internazionale, con la presenza dei rettori del consorzio europeo Eulist. Il Rettore Edoardo Alesse ha rimarcato l’importanza delle università nel territorio e la necessità di difendere la libertà accademica

UnivAq, cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico all’insegna della vocazione internazionale dell’ateneo e della rivendicazione del ruolo e dell’importanza dell’istituzione universitaria.

Si è tenuta nella giornata di venerdì primo aprile, presso il Centro Congressi Zordan, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università degli Studi dell’Aquila. L’evento si è svolto nell’Aula Magna Vincenzo Rivera, unendo simbolicamente il capoluogo abruzzese al resto dell’Europa grazie alla partecipazione dei rettori delle università partner del consorzio europeo Eulist.

Eulist è un’alleanza di dieci università nata con l’obiettivo di migliorare la didattica e la ricerca, garantendo libertà accademica, dati aperti e scienza accessibile al grande pubblico. L’iniziativa mira a favorire l’integrazione tra scienze sociali, discipline umanistiche e tecnologia per rispondere alle esigenze della società moderna. Proprio L’Aquila è stata scelta come sede della riunione annuale di Eulist, confermando il ruolo centrale dell’ateneo nel panorama accademico internazionale.

Il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, con profonda commozione e grande affetto per i presenti, nel suo ultimo anno di mandato, ha evidenziato il ruolo delle università come motore di sviluppo territoriale: “Le nostre università, aggregate nel sistema HAMU, attraggono studenti da altre regioni per circa il 40% degli immatricolati attuali, contrastando le ondate migratorie centrifughe che affliggono le aree interne. L’Università dell’Aquila registra un saldo positivo in termini di mobilità studentesca e una popolazione universitaria pari al 24% di quella residente. Con circa 20 mila iscritti, UnivAq conferma la qualità della propria offerta formativa, articolata in sette dipartimenti e 72 corsi di laurea, di cui 15 internazionali con titoli congiunti o doppi/multipli e 12 interamente in lingua inglese“.

Inoltre il Rettore ha posto l’accento sul ruolo cruciale delle università non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico: “È evidente dai nostri dati che gli atenei, oltre alla loro più nobile funzione culturale, hanno anche un’altra importante finalità, che è quella contingente ed economica, generatrice di ricchezza e di benessere per la comunità. Occorre accelerare l’attuazione dei progetti in cui siamo coinvolti, definire strategie per il consolidamento delle infrastrutture, stabilizzare il maggior numero possibile di ricercatori e rendere operative le riforme introdotte, operando al meglio nonostante i tempi ristretti“.

Riguardo al PNRR, Alesse ha ribadito l’importanza della cooperazione tra atenei, enti di ricerca e istituzioni pubbliche e private: “Uno degli aspetti di maggior pregio del PNRR è stato quello di promuovere una filosofia operativa nuova basata sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione. Ora, approssimandoci alla fine del programma, sarà importante non dissipare questa capacità di aggregazione. In questo contesto, ritengo che i tagli ministeriali siano poco appropriati, in quanto rischiano di annullare l’eccellente lavoro realizzato con fatica e abnegazione da migliaia di ricercatori assunti a tempo determinato“.

Ha infine lanciato un appello in difesa della libertà accademica e della ricerca: “Abbiamo sempre affermato con forza che le università sono i luoghi del libero pensiero, dove gli scienziati hanno modo di operare in libertà e indipendenza. La Federazione europea delle Accademie delle scienze ha espresso gravi preoccupazioni sulle crescenti minacce alla libertà accademica. Essendo ben consapevoli che essa è la spina dorsale del progresso scientifico, dobbiamo fare tutto il possibile per preservarla“.

Il Presidente del Consiglio Studentesco, Mario Rosatone, ha invece espresso le preoccupazioni della comunità studentesca: “Siamo studenti e studentesse, e oggi più che mai siamo attraversati da un sentimento comune: la paura. Paura del futuro, per un diritto allo studio che appare sempre più precario, per un mondo che sembra incapace di garantire pace e giustizia. Abbiamo paura delle guerre, della violenza che prevale sulla diplomazia, dell’ipotesi di un riarmo europeo che distoglie risorse preziose da istruzione e servizi pubblici“.

Rosatone ha concluso il suo intervento con un messaggio di speranza e responsabilità: “Chiediamo certezze: che il pagamento puntuale delle borse di studio a tutti gli idonei diventi la normalità, alloggi dignitosi e accessibili, mense funzionanti a pranzo e a cena, trasporti efficienti. Chiediamo un impegno concreto per la pace e che l’università sia un luogo libero, libero da strumentalizzazioni politiche, un luogo sicuro dove l’odio non circoli nei corridoi, dove ognuno abbia il diritto di essere libero di essere se stesso. Il futuro è nostro e non deve farci paura. Il nostro compito è lottare per un’università che sia davvero un luogo di crescita, non solo accademica ma anche umana“.

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