All’aquilana Valeria Ricotti il premio nazionale Storie di italiane eccellenti

C’era anche l’aquilana Valeria Ricotti tra le grandi eccellenze femminili selezionate per il premio “Storie di Italiane Eccellenti” che le è stato consegnato dall’ideatrice, la senatrice Cinzia Pellegrino.
C’era anche la studiosa e ricercatrice aquilana Valeria Ricotti tra le grandi eccellenze femminili selezionate per il premio “Storie di Italiane Eccellenti” che le è stato consegnato dall’ideatrice, la senatrice Cinzia Pellegrino.
L’obiettivo del premio è stato quello di valorizzare le storie, a volte poco note, di donne che con competenza, con coraggio, con passione, puntando al successo, sono riuscite a raggiungerlo e possono essere di esempio per tutti. Al premio erano presenti figure emergenti del mondo dello spettacolo, delle scienze, della cultura e delle professioni, volti noti, come le conduttrici televisive Licia Colò, la giornalista Rosanna Cancellieri, la Chief People Officer del Gruppo Prada, Rosa Santamaria Maurizio e l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei ed anche meno conosciuti al grande pubblico come, tra le altre, le professoresse Alessandra Celetti e Daniela Mainetti: chirurghe, matematiche, giuriste, antropologhe, cardiologhe, terapiste innovative, ecologiste, impegnate nel sostegno umanitario. L’eccellenza, il merito e la perseveranza, che particolarmente appartiene alle donne, è quello che ognuna delle premiate ha raccontato con semplicità ed entusiasmo, caratterizzando la serata con una forte energia positiva e di fiducia. Valeria Ricotti, pur vivendo a Londra da molti anni, con orgoglio ha evidenziato di aver ereditato dalla sua terra di nascita, dura e autentica, la forza per portare avanti ogni sfida. Attualmente è fondatrice e CEO di due startup biotech con sede a Londra: Vesalic, che sviluppa biomarker diagnostici e terapie per le malattie neurodegenerative, e Parterra, focalizzata su trattamenti innovativi per patologie della pelle.

In passato ha co-fondato Dinaqor, una biotech specializzata in terapie geniche per le cardiomiopatie, ovvero malattie ereditarie del cuore. Una delle terapie è stata acquisita da una casa farmaceutica californiana, a testimonianza di come la ricerca europea possa parlare anche il linguaggio dell’innovazione globale. La sua attività imprenditoriale si affianca a quella di ricerca accademica presso University College London, dove collabora con i colleghi di Imperial College in progetti che integrano intelligenza artificiale e medicina. Hanno adattato alcune tecnologie nate nel mondo del cinema –quelle viste nel film Avatar – per applicarle alla neurologia. Utilizzano body tracker, dei sensori di movimento per rilevare i movimenti dei pazienti, ottenendo dati predittivi estremamente sensibili, superiori alle tecniche diagnostiche convenzionali. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista medica, Nature Medicine e ripresi da numerose testate internazionali.
La sua formazione medica è in neurologia e psichiatria infantile, che ha conseguito all’estero (Royal College of Surgeons in Ireland e Institute of Child Health e Great Ormond Street Hospital di Londra). L’esperienza dello studio e della cura di piccoli pazienti con patologie terminali l’ha spinta a cercare risposte più efficaci verso la ricerca di nuove terapie. È co-inventrice di sei brevetti, ha costruito un percorso che unisce la ricerca accademica con lo sviluppo farmaceutico. Il legame tra scienza e impresa non è solo auspicabile: è convinta che sia essenziale per trasformare l’innovazione in progresso. I suoi interessi vanno anche oltre la ricerca scientifica.
Di recente ha fondato una casa editrice indipendente, Shironeko, e scritto il suo primo romanzo: “Il Ponte Vermiglio”, che sarà pubblicato in italiano ad aprile. È una storia romanzata, ma quel ponte rosso vermiglio è un simbolo importante: rappresenta l’incontro tra scienza e spiritualità, tra logica e intuizione, tra ciò che possiamo misurare e ciò che semplicemente ci trasforma. Ha affermate che tutta la sua attività si è potuta svolgere anche grazie a tutte le donne che hanno aperto strade, soprattutto dove sembravano non esserci sentieri.

“Con ‘Storie di Italiane Eccellenti’ abbiamo voluto dare ampio spazio ad alcune tra le grandi eccellenze femminili che abbiamo in Italia: troppe volte, infatti, sui giornali trovano spazio solo racconti tristi, di donne che devono lottare duramente contro situazioni di violenza: fatti che ci sono, ma ci sono anche storie, a volte poco note, di donne che con competenza, con coraggio, con passione, puntando al successo, sono riuscite a raggiungerlo e possono essere di esempio per tutti noi”. Così la senatrice di Fdi Cinzia Pellegrino, che ha promosso a Palazzo Giustiniani l’evento. Durante la cerimonia di premiazione sono emersi i messaggi di Rosanna Cancellieri, che ha commentato il riconoscimento ricevuto rivolgendosi al pubblico e alle immagini delle donne che hanno fatto la storia del mondo: “Loro sono state dei punti fermi della nostra cultura, ma adesso dipende da noi, sta a noi fare la differenza per il futuro”. Licia Colò, invece, parlando “da donna a tutte le donne” ha incoraggiato a non arrendersi mai: “Dico questo a tutte quelle donne che vogliono fare la differenza: continuate, è possibile”.
Ma il messaggio condiviso da tutte le “italiane eccellenti”, che nel corso della serata hanno ricevuto una targa commemorativa, è chiaro e potente: le donne non devono mai smettere di scegliere e di desiderare un futuro migliore, perché è proprio da quel desiderio che prende forma ogni cambiamento. L’evento, dunque, non è stato una semplice celebrazione, ma un invito a cambiare prospettiva. Non più racconti di esclusione, ma storie di conquiste. Perché il talento femminile non ha bisogno di una data sul calendario per emergere: è già qui, ogni giorno, e va riconosciuto, raccontato e sostenuto.
Le “italiane eccellenti” premiate nel corso dell’iniziativa:
• Paola Amadei, ambasciatrice italiana in Iran
• Veronica Maya, conduttrice televisiva
• Rosanna Cancellieri, giornalista
• Licia Colò, conduttrice televisiva
• Maria Clara Mussa, giornalista inviata di guerra
• Stefania De Fazio, presidente SICPRE e chirurgo plastico
• Valeria Ricotti, ricercatrice presso University College London
• Paola Sangiorgi, imprenditrice
• Alessandra Celletti, vicepresidente Anvur
• Daniela Mainenti, professoressa di Diritto processuale all’Università Cattolica
• Francesca Tedeschi, psicologa e tecnico federale FISE
• Rosa Santamaria Maurizio, Chief People Officer Prada
• Daniela Terribile, presidente Komen Italia e senologa del Policlinico Gemelli
• Veronica Pamio, Senior VP External Affairs, Sustainability & Destination Management – Aeroporti di Roma
• Vienna Eleuteri, scienziata e vicepresidente della Water Revolution Foundation
• Aikaterini Angelakopoulou, attivista per i diritti umani
• Raffaella Cipolloni, direttore Tennis & Friends for Health
• Cinzia Pompi, cotitolare del bar gelateria Pompi
• Eliana Pavoncello, vittima dell’attentato alla Sinagoga di Roma