Crollo cantiere a Firenze, riprende produzione Italprefabbricati

Crollo cantiere a Firenze: riprende produzione alla Italprefabbricati di Atri. Il Gip ha dato il via libera alla ripresa delle attività
“Con estrema soddisfazione” l’Amministratore Unico di Italprefabbricati Spa, Alfonso Di Sabatino Martina, comunica con una nota che “con provvedimento del Gip del Tribunale di Firenze, è stato autorizzato il riavvio della produzione” da lunedì prossimo 14 aprile, “quindi l’azienda tornerà finalmente a produrre”.
Per le aziende Rdb.Ita spa e Italprefabbricati di Atri (Teramo) il 5 febbraio scorso era stato eseguito il sequestro preventivo nell’ambito
dell’inchiesta sul crollo, avvenuto il 16 febbraio 2024 a Firenze, nel cantiere per la realizzazione di un supermercato Esselunga: morirono cinque operai. Le vittime erano: l’abruzzese Luigi Coclite, 60 anni, Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, Mohamed Toukabri, 54 anni. La Procura della Repubblica di Firenze, che aveva contestualmente notificato tre avvisi di garanzia a due professionisti e a un imprenditore, ipotizza un errore di progettazione di una trave, realizzata da Italprefabbricati, che poi cedette causando il crollo di altre cinque travi e il collasso dei solai.
La riapertura del reparto produzione della società, si legge nella nota dell’amministratore unico, “trae origine dai nulla osta alla produzione sottoscritti dai vari Coadiutori Tecnici all’uopo nominati dall’Amministratore Giudiziario e pertanto lo scrivente, a nome di tutta l’azienda e della proprietà, esprime viva soddisfazione per questo primo importante traguardo conseguito in tempi così rapidi e con modalità di sicurezza e garanzia per tutti gli stakeholder, che a vario titolo sono stati interessati da questa vicenda: clienti, fornitori, dipendenti, soci, comunità locale. Siamo oltremodo convinti che torneremo più forti di prima“.

Gli indagati per il crollo sono il direttore dei lavori strutturali all’interno del cantiere, l’ingegnere Marco Passaleva, l’ingegnere Carlo Melchiorre e Alfonso D’Eugenio, il primo responsabile dell’ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione della società abruzzese con sede ad Atri, Rdb.Ita spa, il secondo legale rappresentante sempre della Rdf.Ita spa. I reati ipotizzati per tutti sono omicidio colposo e lesioni colpose, per Melchiorre anche l’ipotesi di cui all’articolo 434, crollo o altro disastro, in concorso. Lo rende noto la stessa procura. Il procedimento è stato ascritto anche a carico della Rdb.Ita nei cui confronti è stato disposto il sequestro preventivo delle aziende ad Atri. In sostanza in base alle ricostruzioni gli addetti incaricati non avrebbero fatto dovuti calcoli e verifiche sui carichi di trave, armatura e dente. Ci sarebbero dunque stati errori macroscopici che hanno infine causato il crollo del cantiere a Firenze e, di conseguenza, la morte dei 5 operai.