Spaccio all’Aquila, 10 condanne per complessivi 67 anni di reclusione

L’AQUILA – Si chiude il processo di primo grado per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio: 10 condanne per complessivi 67 anni di reclusione e due assoluzioni.

Sedici anni di reclusione per S. I., considerato a capo dell’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti smantellata dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato a seguito di un’indagine partita nel 2020, quando erano stati arrestati due giovani, un macedone e un albanese (S.T e S.A.), che avevano dissotterrato da un terreno nei pressi del cimitero di Bagno una cassetta con 1 chilo di cocaina. Da lì l’indagine con la maxi operazione che poi aveva coinvolto altri indagati e che oggi è arrivata a conclusione, almeno per quanto riguarda il primo grado di giudizio, con la sentenza del tribunale collegiale dell’Aquila presieduto dalla dottoressa Monica Croci, giudici a latere la dottoressa Maura Manzi e la dottoressa Jolanda Di Rosa.
Su 12 imputati, solo due assoluzioni: quella per S. B., assistito dall’avvocato Mauro Ceci, “per non aver commesso il fatto” e quella per Z. C., uno dei due aquilani coinvolti nell’operazione, difeso dall’avvocato Gaetano Petrilli.
Per tutti gli altri, condanne più o meno pesanti: 16 anni, come detto, a S. I, (ritenuto il capo dell’organizzazione criminale) difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Marzia Lombardo, 10 anni a L. M., difeso dall’avvocato Mauro Ceci, 8 anni a S. T, difeso dall’avvocato Francesco Valentini, 7 anni a  S. A. e A. M. (avv. Francesco Valentini), E. E. M. (difeso dall’avvocato Pasquale Milo) e S. K. (avvocato d’ufficio), 4 anni a T. B. condannato per spaccio ma non per associazione a delinquere, difeso dall’avvocato Mauro Ceci, 10 mesi a F. A, l’altro aquilano e 6 mesi a D. C. (avvocato d’ufficio).