Orso trovato morto, ipotesi avvelenamento da anticoagulanti

Due le ipotesi principali sulla causa della morte dell’orso: la prima è avvelenamento da anticoagulanti, la seconda uno scontro tra maschi. L’una non esclude l’altra
Era morto da poco l’orso bruno marsicano trovato da un gruppo di escursionisti nella mattina di domenica. Esclusi colpi d’arma da fuoco: sul corpo presenti lesioni ancora da definire. Tra le ipotesi, si pensa che il plantigrado possa avere ingerito anticoagulanti.
Il corpo dell’orso scoperto in una radura sulla Carritana, tra Cocullo e Carrito, nel territorio di Ortona dei Marsi, era ancora caldo quando sono sopraggiunti gli escursionisti che hanno lanciato l’allarme. Il decesso, probabilmente, era avvenuto soltanto qualche ora prima rispetto al ritrovamento. Proseguono le indagini per accertare la causa del decesso dell’animale, un esemplare maschio di circa 8/10 anni. Stando ai primi esami effettuati dai veterinari del Pnalm e della Asl sono stati esclusi colpi d’arma da fuoco, pur in presenza di politraumatismo.
Due le ipotesi sulle quali stanno lavorando gli inquirenti: la prima riguarda la possibilità di avvelenamento dell’orso attraverso l’inserimento di anticoagulanti, – questi se assunti in una dose importante possono portare l’animale ad una progressiva perdita di controllo fisico e neurologico, rendendolo vulnerabile – l’altra ipotesi, invece, sarebbe quella di uno scontro tra orsi maschi. Un confronto naturale, ma pericoloso: soprattutto se l’orso deceduto fosse in condizioni fisiche compromesse. Le due supposizioni, dunque, come riporta Il Messaggero, potrebbero essere legate e non si escludono a vicenda.
Sulla bocca del plantigrado è stato inoltre trovato del sangue: tracce ematiche che possono essere collegate ad entrambe le ipotesi valutate, sia come effetto interno del veleno, sia come esito di traumi riportati nel corso di una colluttazione.
Per capirne di più si dovranno attendere gli esiti della necroscopia e delle analisi tossicologiche. Sull’orso verrà effettuato anche un riscontro genetico per accertare se l’esemplare dovesse risultare già censito nella banca dati del Parco Nazionale e per verificare se si trattasse di uno dei figli dell’orsa Amarena, uccisa nel 2023 a San Benedetto dei Marsi.