Incontro Meloni e Trump, promesse di dialogo tra Europa e USA

Per la rubrica “Camere con vista” l’incontro Meloni Trump alla Casa Bianca.
Alla Casa Bianca l’incontro tra Meloni e Trump, esame superato.
In molti commentatori avevano definito l’incontro alla Casa Bianca tra Giorgia Meloni e il presidente Trump ad alto rischio. A rischiare sarebbe stata proprio lei, il nostro presidente del Consiglio spiazzata talvolta dalle contraddittorie prese di posizione del presidente americano. Invece è andata bene, forse meglio del previsto. Abbiamo visto, almeno stando alle dichiarazioni pubbliche, armonia, complimenti reciproci e soprattutto la possibilità di una visita a Roma per un confronto con l’Europa. Basterebbe questo per dare un giudizio positivo. In fondo quali erano i timori della vigilia? Che Meloni di presentasse negli Usa per cercare di difendere esclusivamente gli interessi italiani, rompendo l’unità europea. Che aprisse un confronto sui dazi, terreno minato, perché Trump è convinto e lo ha ribadito anche nell’incontro con i giornalisti, che le sue scelte fanno ricca l’America. Inutile discutere su questo per un ospite straniero con un narciso come Trump. C’era poi la questione dell’Ucraina, ma soprattutto c’è quello strano rito del confronto in quella stanza piena di ori con un gruppo ristretto di giornalisti e lo stato maggiore Usa schierato. Un rito in cui il padrone di casa fa la parte del leone ed è difficile non ripensare al trattamento riservato a Zelensky.
Diciamo subito che Giorgia Meloni ha superato il difficile esame a pieni voti. Ha blandito Trump, ottenendo in cambio il riconoscimento di essere una importante leader mondiale. Ha parlato come leader europea, che sostiene la causa comune, senza arrogarsi il ruolo di mediatrice. Non ha trattato, ma ha auspicato una trattativa, strappando il consenso dell’interlocutore, è andata oltre portando Trump a negare di aver definito l’Europa parassita, anzi portandolo ad auspicare un’Europa forte. Meloni ha così invitato Trump a Roma, riuscendo a ottenere due risultati: Italia come parte fondamentale della Ue e aprire la strada alla trattativa con la Commissione Europea. Questo era quello che si aspettava Ursula von der Leyen, questo era l’obiettivo dell’incontro. E questo risultato è stato raggiunto. Poi come evolverà la situazione è difficile da prevedere, negli ultimi giorni tante sono state le anticipazioni e le retromarcia della Casa Bianca. Ma tra Meloni e Trump è stata comunque siglata una comunanza su molte questioni, e questo in futuro potrebbe pesare. La presidente italiana è stata elogiata per le sue posizioni e lei stessa ha affermato di avere punti di vista comuni con i conservatori americani. Non solo, ma sul tema dell’immigrazione Meloni ha tenuto a far presente che la posizione italiana ora è condivisa da tutta la comunità europea. Come a dire che su questo ha avvicinato l’Europa agli Usa di oggi.
Il tema spinoso poteva essere l’Ucraina. Meloni non ha cercato lo scontro, non ha palesemente rivendicato l’incondizionato sostegno all’Ucraina e a Zelensky (avrebbe rischiato di invischiarsi in una pericolosa polemica), ma ha ribadito che ci vuole una pace giusta e che Usa ed Europa devono collaborare per questo. Trump ha moderato un poco la sua avversione verso il leader ucraino, che comunque rimane abbastanza evidente. Poi se l’argomento sia stato trattato nell’incontro riservato non è dato sapere. Resta la questione della spesa militare che l’Italia porterà al 2% del Pil, che Meloni ha voluto chiarire interrompendo l’interprete e spiegando lei in inglese la posizione italiana.
Un viaggio utile? Sicuramente sì. Meloni ha superato una prova difficile, soprattutto ha confermato che può essere lei il ponte tra l’Europa e gli Usa. Questo la accredita sempre più come leader europea e accresce il ruolo dell’Italia all’interno della comunità. L’asse franco-tedesco a cui, nelle questioni relative alla Difesa comune, si è aggiunta anche l’Inghilterra, non potrà fare a meno dell’Italia.
