TERREMOTO E RICOSTRUZIONE |
Copertina
/
Cultura
/
L'Aquila
/

La rinascita di Palazzo Antonelli Dragonetti

18 aprile 2025 | 13:12
Share0
La rinascita di Palazzo Antonelli Dragonetti

IlCapoluogo in anteprima nel cantiere di palazzo Antonelli Dragonetti, gioiello del cuore storico dell’Aquila, dove torneranno gli uffici del settore Cultura della Regione. L’intervista all’assessore Santangelo

Palazzo Antonelli Dragonetti nel cuore del centro storico cittadino, su via Roio, a due passi da Piazza Duomo torna al suo antico splendore. In fase di ultimazione i lavori di ricostruzione post sisma dell’imponente aggregato. Il Capoluogo vi porta in anteprima tra le stanze, i soffitti finemente affrescati, l’alcova del cardinale per scoprire anche ciò che diventerà.

Con l’assessore regionale alla Cultura Roberto Santangelo IlCapoluogo è entrato in anteprima all’interno di Palazzo Antonelli Dragonetti dove, una volta ultimati i lavori, torneranno tutti gli uffici del settore Cultura, ma non solo. “Auspichiamo, anche in vista di L’Aquila Capitale della Cultura, che possa diventare un vero e proprio attrattore per associazioni ed enti. Stiamo cercando la formula giusta per inserire il terzo settore, vogliamo che sia un luogo aperto, che deve vivere e dove i ragazzi nei cortili possano venire anche a studiare”, ha spiegato l’assessore ai microfoni del Capoluogo.

Nella seconda metà del XX secolo, Palazzo Antonelli Dragonetti venne acquistato dalla Regione Abruzzo e vennero allocati alcuni uffici e la sede regionale della RAI che fu poi spostata a Pescara. In seguito al sisma del 2009, il complesso ha riscontrato numerosi danni. I lavori di ricostruzione sono iniziati nel 2017. Si tratta di un aggregato imponente, di cui fa parte anche uno dei palazzi della storica famiglia Rivera e l’importo è di circa 17 milioni di euro. I lavori dovrebbero essere ultimati nel giro di qualche mese e, al netto di un contenzioso in atto, la riconsegna dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno, con molta probabilità dopo l’estate.

Costruito dalla famiglia Antonelli, nobili originari dell’Umbria, divenne un simbolo del loro potere politico.  Nel corso dei secoli, passò nelle mani dei de Torres e dei Dragonetti, famiglie influenti che gli diedero il nome attuale. Questo perchè per i complessi legami che univamo gli Antonelli alla corte di Spagna, il palazzo finì – forse per donazione –  nelle mani dei de Torres, famiglia napoletana di origine spagnola che si era stabilita a L’Aquila con Ferrante de Torres nel 1572., durante la dominazione. Nel XIX secolo, con l’unione tra i de Torres e i Dragonetti,  divenne la dimora dell’influente casato, sul finire del secolo, il palazzo venne ulteriormente rinnovato per essere poi di nuovo restaurato a seguito del sisma del 1703, a opera dell’architetto Sebastiano Cipriani. Internamente, il palazzo presenta un impianto complesso, articolato, come l’adiacente palazzo Rivera, basato su un sistema di tre differenti corti, tutte legate alla preesistenza rinascimentale. Il piano nobile offre una sequenza di sfarzosi saloni dipinti e decorati con stucchi. Tra gli ambienti interni merita sicuramente la sala “Alcova del Cardinale”, storica camera da letto del potente cardinale Cosimo de Torres.

Il Trittico Dragonetti De Torres torna a casa