Ciao Papa Francesco, amico dell’Aquila

Il mondo saluta Papa Francesco. Bergoglio, primo Papa ad aprire la porta santa di Collemaggio, aveva un rapporto speciale con l’Abruzzo.
ÈL’AQUILA – È stato un pontificato rivoluzionario quello di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio: un lungo cammino segnato da aperture importanti nel mondo della chiesa, che lo ha portato anche all’Aquila nel corso di un giorno storico: è stato il primo Papa ad aprire la Porta Santa. È venuto a mancare nella giornata di oggi, 21 aprile 2025.
Il messaggio più grande di Papa Francesco è sempre stato uno: la pace. I “Cessate il fuoco” hanno accompagnato il suo percorso pontificio, purtroppo ispirati dalle tante guerre che, soprattutto negli ultimi anni, hanno dilaniato alcuni Paesi, in Europa e fuori. Ed è proprio nel segno della pace e del perdono che il Santo Padre è arrivato all’Aquila, durante la Perdonanza dell’agosto 2022, scrivendo una pagina storica nella manifestazione religiosa aquilana.
“L’Aquila si unisce con commozione e profonda tristezza al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, – dice il sindaco dell’Aquila e presidente Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, alla notizia della scomparsa del Santo Padre – pastore instancabile e guida illuminata che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità. Il suo legame con la nostra città è stato profondo e sincero. Con la visita del 28 agosto 2022 e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, ha reso omaggio alla tradizione del Perdono Celestiniano, riconoscendone il valore universale e portando un messaggio di misericordia e speranza agli aquilani e al mondo intero. Un gesto che resterà scolpito nella memoria e nella storia della nostra comunità. In quell’occasione, Papa Francesco aveva auspicato che “L’Aquila sia davvero capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione” , riconoscendo il ruolo centrale della nostra città nella promozione dei valori celestiniani. Lo aveva ribadito di recente, citando la Porta Santa della Basilica di Collemaggio nella bolla di indizione del Giubileo 2025, segno tangibile della sua attenzione e del suo affetto per L’Aquila. E con il primo Premio del Perdono, conferitogli dalla nostra città, abbiamo voluto esprimere la nostra gratitudine per un Papa che ha incarnato, con la sua vita e il suo magistero, i valori più autentici del perdono, dell’umiltà e della vicinanza ai più fragili. Oggi piangiamo la sua perdita, ma sappiamo che il suo insegnamento continuerà a guidarci. “Jemo ‘nnanzi” – ci direbbe lui – con la forza della fede e della speranza. A nome dell’intera comunità aquilana, esprimo il più sentito cordoglio e mi unisco alla preghiera della Chiesa universale per un uomo che ha saputo essere guida, conforto e punto di riferimento per tutti noi”.
Ha sfiorato i 12 anni di Pontificato, Papa Francesco, rimettendo al centro una “Chiesa povera per i poveri”: vicina agli ultimi, alle periferie, agli emarginati, meno “burocratica” e più aperta ai giovani, anche attraverso la tecnologia: non a caso, per la ricorrenza dei 10 anni di Pontificato era arrivato anche il lancio di un Podcast, il primo podcast di un Pontefice, dal nome “Popecast”. Del resto che il suo fosse un Pontificato “giovane” già si sapeva. Talmente tanto che, negli anni scorsi, aveva deciso di aprire anche un account su Twitter.
Un rapporto importante ha legato Papa Francesco all’Abruzzo, sancito dalla visita storica a L’Aquila durante la Perdonanza 2022 con l’apertura della Porta Santa, nella Basilica di Collemaggio, dove riposano le spoglie di Celestino V.
“Facciamo tesoro del messaggio che Papa Celestino ha lasciato a tutta la Chiesa, l’umiltà, l’amore, la vicinanza, il perdono, la misericordia sono il modo più bello di annunciare il Vangelo”, aveva detto durante l’omelia sul sagrato della Basilica. “Benedico di cuore voi, le vostre famiglie e l’intera cittadinanza. Jemo ‘nnanzi!”, è stato il saluto agli aquilani da Piazza Duomo prima della messa solenne a Collemaggio, in un silenzio carico di magia.
La prima visita di Papa Francesco in Abruzzo ci fu, però, nel 2016, a Carsoli, dove andò invece in forma privata.
Il 9 agosto 2016, senza preavviso, si recò aPoggio Cinolfoper visitare il convento francescano gestito dalle Suore Riparatrici del Volto Sacro di Gesù Cristo. Tuttavia, il suo cammino pastorale, lungo 2 lustri, spesso si è intrecciato con le storie e le vicende abruzzesi, anche attraverso simboli della cultura, dell’arte, delle vicende che hanno caratterizzato il territorio.
Nel 2018, a Roma, nella chiesa di Santa Marta, dopo una funzione molto commovente, il Santo Padre aveva incontrato i familiari delle vittime di Rigopiano, i quali avevano donato al Papa un ricordo dei loro cari scomparsi. Nel 2020, a San Pietro, da Castelli era giunto un presepe monumentale realizzato dagli studenti scultori e dai docenti dell’Istituto d’arte per la Ceramica “Francescantonio Grue”. Sempre a Natale, nel 2022, l’atmosfera magica di San Pietro era stata arricchita dalla presenza di un sontuoso albero monumentale, alto 32 metri, proveniente dal vivaio forestale regionale di Palena.
Il legame tra Papa Francesco e l’Abruzzo è storia, una storia che gli abruzzesi custodiranno ogni giorno.
A Dio, Papa Francesco.