Morte Papa Francesco, i messaggi di cordoglio

21 aprile 2025 | 12:13
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Morte Papa Francesco, i messaggi di cordoglio

I messaggi di cordoglio del mondo istituzionale per la morte di Papa Francesco

Tanti i messaggi di cordoglio giunti a seguito della notizia della morte del pontefice: “L’Abruzzo piange la scomparsa di Papa Francesco”.

“Profondamente rattristato esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale, facendomi portavoce del popolo abruzzese, per la scomparsa di Sua SantitàPapa Francesco“. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, aggiungendo: “Resta indelebile l’orgoglio e il privilegio della sua presenza a L’Aquila in occasione dell’apertura della Porta Santa, primo Papa dopo 7 secoli, in occasione della Perdonanza Celestiniana, segno indelebile del suo rapporto con gli abruzzesi. Il suo papato si è contraddistinto per un infaticabile ricerca della pace. La Chiesa cattolica ha perso il suo pastore e il mondo ha perso un difensore delle libertà umane che da sempre si è battuto in una difficile e instancabile lotta contro i totalitarismi, le guerre e le oppressioni in nome dei valori della Chiesa cattolica”.

“L’Aquila si unisce con commozione e profonda tristezza al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, pastore instancabile e guida illuminata che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità”. Queste le parole del sindaco dell’Aquila e presidente Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, alla notizia della scomparsa del Santo Padre. “Il suo legame con la nostra città è stato profondo e sincero. Con la visita del 28 agosto 2022 e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, ha reso omaggio alla tradizione del Perdono Celestiniano, riconoscendone il valore universale e portando un messaggio di misericordia e speranza agli aquilani e al mondo intero. Un gesto che resterà scolpito nella memoria e nella storia della nostra comunità. In quell’occasione, Papa Francesco aveva auspicato che “L’Aquila sia davvero capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione” , riconoscendo il ruolo centrale della nostra città nella promozione dei valori celestiniani. Lo aveva ribadito di recente, citando la Porta Santa della Basilica di Collemaggio nella bolla di indizione del Giubileo 2025, segno tangibile della sua attenzione e del suo affetto per L’Aquila. E con il primo Premio del Perdono, conferitogli dalla nostra città, abbiamo voluto esprimere la nostra gratitudine per un Papa che ha incarnato, con la sua vita e il suo magistero, i valori più autentici del perdono, dell’umiltà e della vicinanza ai più fragili. Oggi piangiamo la sua perdita, ma sappiamo che il suo insegnamento continuerà a guidarci. “Jemo ‘nnanzi” – ci direbbe lui – con la forza della fede e della speranza. A nome dell’intera comunità aquilana, esprimo il più sentito cordoglio e mi unisco alla preghiera della Chiesa universale per un uomo che ha saputo essere guida, conforto e punto di riferimento per tutti noi”.

“La scomparsa di Papa Francesco – scrive il Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, il senatore Guido Castelli – segna un momento di profondo dolore per la Chiesa e per tutti coloro che hanno trovato nelle sue parole e nei suoi gesti una guida spirituale autentica. Per me e per tutta la comunità colpita dal sisma del 2016, il suo ricordo resta indissolubilmente legato alla vicinanza che non ha mai cessato di dimostrarci. Papa Francesco ci ha insegnato a guardare alle ferite del nostro tempo — come quelle lasciate dal terremoto — non solo come simboli di distruzione, ma anche come segni di una possibile rinascita. Le sue parole di conforto, pronunciate in uno dei momenti più difficili per l’Italia centrale, restano scolpite nella memoria collettiva delle nostre comunità. Il 24 novembre di due anni fa volle incontrarci nella Sala Clementina: in quell’abbraccio ai terremotati, c’era tutto lo spirito di un Pontefice che ha saputo mettere al centro i più fragili, donando speranza e forza anche dove sembravano venute meno. Ci lascia un’eredità preziosa: costruire senza mai perdere di vista la dignità della persona, il valore delle comunità, la responsabilità verso il Creato. Se vogliamo onorare la sua memoria, dobbiamo raccogliere questo testimone e continuare a edificare un futuro che abbia al centro l’uomo, la sua spiritualità e la sua capacità di prendersi cura degli altri. A Dio, Papa Francesco.”

“Esprimo profonda tristezza per la scomparsa di Papa Francesco, – scrive il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi -testimone autentico di fede e instancabile portavoce di pace. Con il cuore colmo di misericordia, ha sempre portato la parola di Dio soprattutto tra i più deboli, diventando un punto di riferimento spirituale per milioni di persone nel mondo. Per noi abruzzesi, resterà indimenticabile il gesto storico compiuto nel 2022, quando, primo Papa, aprì la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, in occasione della Perdonanza Celestiniana. Momento carico di significato, che ha rafforzato il legame tra la Chiesa universale e le radici spirituali del nostro territorio. A Dio, Papa Francesco!”.

Anche il parlamentare abruzzese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, esprime profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco: “La sua storica visita a L’Aquila, durante l’apertura della Porta Santa in occasione della Perdonanza Celestiniana, resterà un simbolo del suo forte legame con la nostra terra. Papa Francesco lascia al mondo un’eredità di dialogo, pace e difesa dei diritti umani, portata avanti con coraggio e umiltà. La Chiesa e l’umanità perdono un pastore instancabile e una guida morale di straordinaria forza”.

“Con profondo dolore accolgo la notizia della scomparsa di Papa Francesco”. Così in una nota Nazario Pagano, presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera e dell’Intergruppo parlamentare Italia–Santa Sede. “Il suo magistero, fatto di parole semplici ma rivoluzionarie, il suo instancabile impegno per la pace, il dialogo e la giustizia sociale, resteranno per sempre scolpiti nella coscienza collettiva del nostro tempo. Mi unisco alla commozione della Chiesa cattolica e di milioni di credenti nel mondo che si riconoscono nei valori che Papa Francesco ha saputo incarnare con umiltà e forza e che oggi piangono la perdita di un uomo straordinario. La sua testimonianza di fede e umanità continuerà a illuminare il cammino di chi crede in una società più solidale e fraterna. Che la sua eredità spirituale sia guida per le istituzioni, per i popoli e per ogni uomo di buona volontà”.

“La morte di Papa Francesco – scrive Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo – lascia addolorati e attoniti. Faro di umiltà e instancabile voce di pace, in un tempo di sofferenza e di guerra. Capace di mettere al centro della Chiesa i valori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, il suo è stato il pontificato delle periferie e dell’amore per gli ultimi. Molto al di là della religione e della fede, la morte di Bergoglio lascia tutti più poveri e più soli. Gli siamo e gli saremo grati per i suoi insegnamenti, il suo messaggio, il suo esempio”.

“La morte di Papa Francesco – scrive Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – rappresenta una perdita enorme per l’umanità intera. Anche chi non è credente ha trovato nelle sue parole un riferimento etico e politico. Papa Francesco, uomo di pace e giustizia, ha contrastato con tutte le sue forze la deriva di un mondo dominato dai signori del denaro e della guerra. Negli anni del suo pontificato lo abbiamo sentito fratello e compagno di strada nel ripudio della guerra, del razzismo, del capitalismo neoliberista. Forse solo dall’America Latina della Chiesa dei poveri poteva arrivare un papa “comunista come il Vangelo” che ha incoraggiato apertamente i movimenti popolari, un papa ecologista che con la Laudato Si’ – scritta con la collaborazione di Leonardo Boff – ha proposto l’ecologia integrale e la difesa dei beni comuni, un papa antirazzista che ha contrastato il risorgere del suprematismo bianco occidentale e difeso controcorrente la comune appartenenza all’umanità. Ma sopra ogni cosa sarà ricordato come il papa pacifista che non ha avuto paura di usare la parola genocidio su Gaza, di denunciare la corresponsabilità della NATO nella genesi della guerra in ucraina, di condannare fino all’ultimo giorno le politiche di riarmo. Tutti i potenti del mondo oggi gli renderanno omaggio ma in realtà tireranno un sospiro di sollievo per essersi liberati di una voce scomoda. I poveri della Terra hanno perso una voce sempre schierata dalla loro parte. Grazie Papa Francesco”.

In aggiornamento con i messaggi di cordoglio per la morte di Papa Francesco.