Papa Francesco, il Pastore dalla parte dei più deboli

Per lo speciale Grandangolo dedicato a Papa Francesco la doppia intervista a Mario Narducci e don Claudio Tracanna.
Papa Francesco, il Pastore di anime e il Capo di Stato. Lo speciale Grandangolo con Mario Narducci e don Claudio Tracanna.
Mario Narducci, esperto vaticanista, e don Claudio Tracanna, responsabile Comunicazione dell’Arcidiocesi dell’Aquila, nella doppia intervista del direttore David Filieri per lo speciale Grandangolo dedicato alla figura di Papa Francesco.
“Papa Francesco – ha sottolineato Narducci – si metteva alla pari dei suoi interlocutori e parlava con tutti, senza salire su un piedistallo. Soprattutto questa è la cifra da tenere presente, si confrontava soprattutto con gli ultimi. Già da vescovo di Buenos Aires, da cardinale, viaggiava con i mezzi pubblici. Quando è diventato Papa, la prima cosa che ha fatto è stata andare di persona a Santa Marta a pagare il conto del pernottamento durante il Conclave. Un bel gesto di umiltà che ben rappresenta il suo modo di essere, evidenziato da tante altre occasioni”.
Narducci ha poi ricordato l’ultimo conclave che ha appunto eletto Papa Francesco, con i suoi riti e le sue procedure.
Quindi la riflessione su Papa Francesco, Capo di Stato, molto amato dal popolo, ma con contrastato dalla parte più tradizionalista della Chiesa, a causa di “scelte e dichiarazioni forti”.
“Questo suo modo di essere, – ha aggiunto – questo suo stare dalla parte degli ultimi, lo pone come grande mediatore, ma soprattutto come Papa pastore; la prima cosa che gli interessava in quanto tale era il bene delle anime”.
Per quanto riguarda il prossimo Conclave, Narducci vede “favorito” il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, anche se la “maggioranza” di cardinali nominati da Papa Francesco, non dà certezze rispetto all’esito del voto.
Microfono quindi a don Claudio Tracanna, che ha parlato di un Papa che è andato “al cuore delle questioni”. Un passaggio naturalmente sulla storica visita all’Aquila, come primo Papa ad aprire la Porta Santa di Collemaggio, dopo Celestino V: “È perfettamente in linea con quello che ha predicato dall’inizio del suo pontificato, cioè la misericordia. In un documento ha spiegato chiaramente che la misericordia è l’architrave della Chiesa e quindi non poteva non venire all’Aquila, dove c’è il tempio della misericordia, della riconciliazione, fondato da Celestino V“.
Per quanto riguarda invece le prospettive sul prossimo Conclave, don Claudio Tracanna lo prevede “pieno di sorprese”. “Ci sarà chi vorrà continuità, che non rappresenta certamente una replica del pontificato di Papa Francesco, anche perché una cosa del genere non è mai accaduta nella storia, oppure chi cercherà discontinuità, ad ogni modo il nuovo pontefice sarà Papa con la sua personalità, con le sue idee, e certamente avrà la saggezza e la fede per portare avanti un lavoro, quello di Papa Francesco, fatto anche di cambiamenti importanti”.
