Breviario n 21, silenzio

27 aprile 2025 | 15:01
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Breviario n 21, silenzio

Nuovo appuntamento con la rubrica Breviario n.21: silenzio.

Per la rubrica “Breviario n. 21”: il silenzio.

Assenza di opere, pensieri, parole. Silenzio insondabile, privo di suono o movimento, privo persino di pensiero. Questo lo stato con il quale lo spirito singolo si può, e si sa, ricongiungere e riconoscere in quello assoluto, unico e comunitario.
Lo stato di cui parlo è quello che è considerato la ‘morte mistica’, lo stato per eccellenza, il raggiungimento, la chiave di volta che conclude il percorso della ricerca e ne apre di nuovi. Il corpo che si fa spirito assoluto, lo spirito che si ricongiunge a quello unico, una sorta di danza, di movimento straordinario costruito sulla leggerezza come note che coabitano e si scoprono in un pentagramma.
Suonare lo spirito è forse un’esperienza vicina al suonare un movimento, una variazione, andare alla ricerca della perfezione, dell’assoluto, dei singoli che si incontrano nell’uno, rimanendo e rimandando leggerezza, pur nella difficoltà che un’azione del genere comporta.

Questo stato mistico è, in qualche modo, paragonabile alla morte del corpo, che libera lo spirito che vola, non più rinchiuso in un corpo, ma libero, in terra e chissà dove altro ancora.

Perché vedete, lo spirito è una cosa presa in prestito, un frammento che ci appartiene per un lasso di tempo limitato e che poi torna da dove è venuto, non è nostro, è comunitario.

Capisco che nella società del nominalismo queste parole che io utilizzo possano essere tanto inflazionate da non saperne quasi riconoscere l’immagine ed il valore. Dovremmo re-imparare l’arte di evocare. Di creare immagini, non nomi, per le cose.

Spero che questo articolo vi colga nel silenzio, io lo scrivo ascoltando musica classica, perché vorrei sfidarvi, anzi, proporvi un gioco. Aprite sul vostro cellulare il timer, impostatelo su tre o cinque minuti, poi chiudete gli occhi e respirate a intervalli regolari. Per quanto vi è possibile cercate di non muovervi, di non parlare, di non pensare. Cercate di trovare lo spirito in voi e di lasciare che questo si ricongiunga a quello unico, dove sono gli spiriti di chi c’è, di chi c’era, c’è stato e ci sarà.

Non si va mai via per davvero, e nel silenzio verrete sempre ritrovati, o ritroverete, senza aver bisogno di cercare.

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