Nuovo Rettore Univaq, è ufficialmente corsa a quattro

29 aprile 2025 | 19:09
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Nuovo Rettore Univaq, è ufficialmente corsa a quattro

Univaq, i programmi dei candidati alla carica di nuovo rettore. A Marco Valenti, Fabio Graziosi e Luca Lozzi si aggiunge Roberto Carapellucci

Nuovo Rettore Univaq, è ufficialmente una corsa a quattro. Ai tre candidati Valenti, Graziosi e Lozzi si aggiunge Roberto Carapellucci.

UNIVAQ – È ufficialmente una corsa a quattro quella per il rettorato dell’Università degli Studi dell’Aquila. All’assemblea elettorale convocata questo pomeriggio nell’aula magna del polo universitario di Roio, è stato annunciato un nuovo nome in lizza: si tratta di Roberto Carapellucci, professore ordinario di “Sistemi per l’energia e l’ambiente” presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia (DIIIE). Carapellucci si aggiunge agli altri tre candidati già noti, Marco Valenti, Fabio Graziosi e Luca Lozzi, portando a quattro il numero di coloro che ambiscono a guidare l’Ateneo nei prossimi sei anni. Nel corso dell’assemblea, ciascun candidato ha presentato alla comunità accademica la propria visione strategica per il futuro dell’università, tra priorità da affrontare, azioni da intraprendere e valori da riaffermare.

assemblea rettori Univaq

Univaq, i programmi dei candidati

Marco Valenti ha aperto il suo intervento invocando una governance “aperta, collegiale, inclusiva e trasparente”, capace di coinvolgere attivamente tutta la comunità accademica. “Credo fermamente nella natura democratica delle istituzioni universitarie ha detto – e la partecipazione deve essere attiva, non una delega”. Tra i punti centrali del suo programma, il rafforzamento del ruolo dei dipartimenti nell’organizzazione interna e una profonda revisione dell’assetto amministrativo, a partire dal rapporto con il sistema sanitario nazionale. Ha poi richiamato l’urgenza di completare la ricostruzione delle sedi universitarie, a sedici anni dal sisma. Sul fronte didattico, Valenti ha difeso una formazione legata alla ricerca e non sostituibile con modelli standardizzati, oltre a richiamare l’attenzione sulla centralità degli studenti: “Abbiamo il dovere di rendere la nostra offerta formativa competitiva, perché la qualità dell’università si misura anche nella capacità di attrarre le nuove generazioni”.

“Abbiamo un grande potenziale e oggi ci sono le condizioni per rilanciarlo”, ha dichiarato Fabio Graziosi. Al centro del suo intervento, il ruolo strategico dell’Ateneo di Univaq nel favorire processi di sviluppo territoriale, in particolare dopo il sisma del 2009. Ha ricordato il successo di vari progetti come esempio emblematico di attrazione di competenze internazionali e costruzione di valore per l’intero territorio. “Non è solo un risultato di singoli – ha sottolineato – ma del sistema: un Ateneo che sa governare processi complessi”. Nel passaggio sulla didattica ha messo in evidenza lo scollamento tra la governance centrale e la realtà dei corsi, proponendo l’introduzione di un manager didattico per facilitare il coordinamento e liberare i docenti da incombenze burocratiche. Ha poi insistito sulla necessità di una strategia più strutturata per l’internazionalizzazione, suggerendo di intercettare con anticipo i profili degli studenti stranieri per colmare eventuali gap formativi prima dell’inizio dei corsi. Infine, sulla ricerca: “Nonostante i pochi fondi, il nostro sistema compete con i migliori. Ora dobbiamo rafforzare il legame con le imprese”.

“L’università deve essere autonoma e libera. Ma non è una repubblica a sé: deve rispettare le regole, anche quando ci sembrano strette”. Con questo richiamo alla Costituzione, Luca Lozzi ha aperto un discorso denso, centrato sull’equilibrio tra libertà accademica e responsabilità istituzionale. “L’università – ha ricordato – è un ente pubblico finanziato in gran parte dallo Stato e proprio per questo ha il dovere di restituire alla società, con ricerca, didattica e terza missione, tutto ciò che produce. Tra i punti toccati, particolare attenzione è stata data al personale tecnico-amministrativo e ai giovani ricercatori. Da qui la proposta di un maggiore sostegno nei momenti di difficoltà, come maternità o malattie, e la necessità di servizi reali, come l’asilo nido d’Ateneo”.
Non è mancata una riflessione sul bilancio: Lozzi ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i direttori nei tempi giusti, affinché le scelte economiche siano realmente condivise e funzionali alle esigenze di chi lavora ogni giorno sul campo. Infine, un richiamo netto alla centralità della didattica: “Servono spazi adeguati, aule attrezzate, ambienti pensati per studenti che oggi studiano con un tablet più che con una penna”.

“La mia azione si fonderà su un doppio metodo: analisi rigorosa e confronto strutturato”. Con questo approccio, Roberto Carapellucci ha delineato una visione gestionale basata sull’esperienza maturata all’interno dell’Ateneo. Prima l’indagine approfondita, per comprendere a fondo problemi e potenzialità; poi la coprogettazione, per costruire soluzioni realistiche con chi lavora ogni giorno nell’Ateneo. La proposta programmatica per Univaq si struttura come un processo a tappe: mappare e valutare le aree strategiche, definire obiettivi condivisi su base biennale, monitorarne i risultati con indicatori chiari, intervenire tempestivamente in caso di criticità. Tutto con l’orizzonte del nuovo Piano Strategico, da costruire su basi già tracciate – didattica innovativa, internazionalizzazione, sostenibilità, inclusione e digitalizzazione. Nella proposta di Carapellucci, il confronto con tutte le componenti è parte integrante del processo: incontri nei Dipartimenti, dialogo diretto con il personale tecnico-amministrativo e con gli studenti.

La prima votazione per il rettore UnivAq è in programma giovedì 12 giugno 2025. L’assemblea elettorale aperta a tutte le componenti di ateneo è prevista per martedì 29 aprile alle ore 15 nell’Aula Magna del polo di Roio. Seconda votazione il 17 giugno e terza il 20. In caso di mancata elezione, lunedì 23 giugno si procederà al ballottaggio fra i due candidati che nella terza votazione abbiano riportato il maggior numero di voti. A esprimere il proprio voto saranno i professori, i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo e una rappresentanza degli studenti. Il nuovo rettore resterà in carica per il sessennio 2025-2031.