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Alla Festa del Narciso vince il “tempo” con il carro dell’orologio a cucù

Alla festa del Narciso di Rocca di Mezzo vince "il tempo" con il carro dell'orologio. Le foto

I profumati fiori di narciso prestati a divenire un orologio a cucù, per il carro che ieri ha sfilato e vinto la 73esima edizione della Festa del Narciso.

Si tratta di uno storico appuntamento che richiama da sempre tantissimi visitatori e appassionati a Rocca di Mezzo.

Il tempo incerto e le previsioni ancora “ballerine” nonostante il periodo quasi estivo non hanno fermato migliaia di persone che si sono riversate nel piccolo borgo per ammirare i carri preparati seguendo da sempre un antico e consolidato schema, colorati, impreziositi del narciso che cresce sull’Altopiano delle Rocche.

La preparazione è iniziata un mese fa, mentre nella notte precedente la festa, il carro è stato ricoperto di narcisi.

Un lavoro reso possibile, grazie alle abili mani di artisti locali che hanno tagliato, attaccato, fatto, disegni, forme e scenografie.

Vengono impiegati ogni anno migliaia di narcisi per rivestire le pareti dei manufatti, le scene sono prese dalla natura, dalla cronaca, dall’attualità, il mondo delle favole, o dalla storia.

Infine, su ogni carro, sia giovani che anziani, giocano a interpretare un ruolo legato alla morfologia del carro, cantando e recitando tra gli applausi degli spettatori.

Armeria Tomei

Il carro dell’orologio è stato realizzato dalla Compagnia Pianezza, a seguire, il secondo classificato, è stato il cigno origami, della Compagnia Nuova generazione.

Al terzo posto il ragno della Combriccola, al quarto il tempio romano realizzato dalla Compagnia Obinolum, al quinto il carro dedicato alla città dell’Aquila,realizzato dalla Compagnia Il narciso, che raffigurava due monumenti chiave del capoluogo: la Basilica di Collemaggio e le 99 cannelle.

Armeria Tomei

L’ultimo carro invece è stato realizzato con materiali di riciclo delle passate edizioni.

Armeria Tomei

Tra i  progetti della Pro loco locale, che ha in mano tutta la preparazione di ogni edizione della Festa del Narciso, l’intenzione di creare un museo della dove mettere insieme tutti i carri.

Una festa, colorata e piena di profumi, arrivata tanti anni fa, dai racconti di alcuni emigranti che avevano visto a Pasadena, le immagini della storica Festa delle Rose.

La festa nacque nel 1947; tra i primi progetti, quello di ornare case e strade  con composizioni floreali che rievocassero la storia di Narciso e della Ninfa Eco.

Risale a quegli anni l’invenzione della favoletta del giovane Laso un pastore che pregava il divino affinché gli concedesse spazi più larghi per il suo piccolo gregge.

I primi carri erano costituiti da rimorchi allargati con assi di legno e tavole, ricoperti di erba e di muschio, decorati in modo semplice con ramoscelli di salici e, naturalmente, da migliaia di narcisi

Il tempo ha giocato un ruolo importante nelle evoluzioni della preparazione della festa: quei carri quasi rudimentali di una volta, oggi sono diventati ingegnosi meccanismi.

Due cose però sono rimaste immutate: lo spirito della festa e ovviamente i narcisi, eternamente belli e profumati nella loro semplicità.

Le foto allegate all’articolo sono di Sara Megale, fotografa naturalista.