Incendi a L’Aquila, monitoraggio continuo della qualità dell’aria da parte dell’Arta. Riscontrato, alla mattina di ieri, sabato 1 agosto, un rilevante aumento di benzene. In serata arriveranno i dati aggiornati. L’analisi del direttore generale Arta, Maurizio Dionisio.
“Il sistema di monitoraggio Arta è consentito da centraline fisse sul territorio. I nuovi dati si avranno nel tardo pomeriggio di oggi. Intanto, gli ultimi dati registrati ieri hanno mostrato dei picchi di Ipa, ovvero Idrocarburi Policiclici Aromatici, della famiglia dei benzeni. Ci si chiede, perché se brucia un bosco si libera benzene? Ma, in realtà, anche la combustione di una sigaretta libera benzene, così come, ad esempio, il barbecue di casa. Si pensi, allora, agli incendi in atto a L’Aquila e si può facilmente immaginare il perché di questa impennata”, spiega l’avvocato aquilano Maurizio Dionisio alla redazione del Capoluogo.
Un altro dato interessante da analizzare è quello relativo ai picchi di benzene registrati in orario notturno. Perché?
“La terra, durante il giorno, a ragione dell’irraggiamento, tende a spingere gli agenti inquinanti in basso. La notte, quando l’aria si raffredda, questi stessi agenti risalgono. Quindi questi picchi sono fattori strettamente legati agli andamenti termici della crosta terrestre”.
Le colonne di fumo rendono, intanto, l’aria pesante in diverse zone. La percezione è differente in base all’area ad oggetto. La situazione continua ad essere costantemente monitorata.