Dillo al capoluogo

Io, prigioniera del blocco sfratti e delle minacce di morte di inquilini morosi

La denuncia: "A maggio 2020 ho affittato un mio appartamento a Pettino tramite agenzia. Subito sono partiti danni, minacce e un clima di paura nel condominio".

Blocco sfratti, problemi e, in alcuni casi, anche minacce di morte. Il caso a L’Aquila. “Una famiglia pugliese ha usato l’agenzia e il contratto d’affitto come escamotage, ha ottenuto il reddito di cittadinanza e ora usa la casa come fosse la propria”.

Mentre, sul fronte nazionale, arrivano novità in merito alla misura del Blocco sfratti, Il Capoluogo raccoglie la denuncia di un’aquilana alle prese con inquilini morosi. “Io minacciata da una famiglia malavitosa che non paga l’affitto da tanti mesi. Non so più a chi rivolgermi. Sono stata truffata non solo dagli inquilini, ma anche dalla legge e ora devo accollarmi una lunga lista di spese legali per liberarmi da tutto questo”.

La storia

“A maggio 2020 un’agenzia immobiliare di Pettino ha proposto la locazione transitoria per alcuni conduttori, una famiglia inizialmente di tre persone, che ha garantito la sua posizione con una busta paga, rivelatasi poi falsa. Pagato il primo mese e volturate le utenze, però, sono iniziate le difficoltà. E i pagamenti – che sono stati alterni – ad oggi mancano da tanti mesi”. Ci scrive una lettrice, di cui il Capoluogo raccoglie e pubblica la denuncia.

“La famiglia nei mesi in cui la situazione sanitaria era critica ha fatto avanti e indietro dalla Puglia, di zona rossa in zona rossa, senza rispettare le normative anti contagio”

“Trovandomi in difficoltà nelle richieste di ottenere i pagamenti che mi spettano – richieste tutte insoddisfatte – ho contattato il datore di lavoro del capofamiglia (una volta in cui era stato bloccato il reddito di cittadinanza da lui precedentemente percepito) e da lì sono iniziati problemi ancor più grandi. Danni all’appartamento affittato, ingiurie, addirittura minacce di morte. Fino a un autentico clima di paura nel piccolo condominio, a danno della famiglia che vive al piano inferiore. Un incubo. E dire che, almeno inizialmente, avevo anche provato a ragionare con loro: ma mi hanno spiegato con strafottenza che, in Puglia, occupare abitazioni senza poi pagare l’affitto – approfittando della misura del Blocco sfratti – è una situazione comune in quest’ultimo anno”. 

All’improvviso gli inquilini della famiglia affittuaria da 3 sono diventati 4. Ora sono addirittura 6 e temo che possano arrivare anche altri congiunti. Ormai la mia abitazione è stata occupata da più di un nucleo familiare. Tutto con l’inganno: non hanno mai avuto intenzione di pagare regolarmente l’affitto , continua la lettrice.

La denuncia alle Forze dell’Ordine e agli uffici e il caso dell’occupazione a Collebrincioni

“Dal canto mio non sono rimasta con le mani in mano, anzi: le ho provate tutte. Mi sono rivolta a Guardia di Finanza, Questura, Carabinieri, Servizi Sociali, Polizia Municipale, al settore alle Politiche abitative del comune…non è servito a nulla. Purtroppo sono tutti impotenti vista l’attuale normativa e, soprattutto, ognuno mi ha risposto che il fatto denunciato non rientrava nella loro competenza. Mi sono sentita una pallina da ping pong. Rivolgendomi all’Ufficio Anagrafe, inoltre, ho scoperto che i signori erano stati già sfrattati in passato dal Progetto Case di Collebrincioni. Progetto Case che avevano occupato abusivamente. Il fatto, tuttavia, non era stato comunicato puntualmente all’Ufficio Anagrafe. Qualora, al contrario, tutto fosse proceduto regolarmente, i signori non avrebbero potuto affittare la mia residenza e io non mi sarei ritrovata in questo vicolo cieco”. 

Sono prigioniera del blocco sfratti“. Il Capoluogo, qualche tempo fa, ha affrontato la tematica con l’aiuto dell’avvocato Roberto Lepidi.

Blocco sfratti, così tanti non pagano l’affitto: guerra tra proprietari e inquilini

 

“Ad essere sospesa, per la precisione, è l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo. Un proprietario, cioè, può anche rivolgersi a un giudice per far pronunciare lo sfratto in questione: ma l’esecuzione dello stesso sfratto, quindi la fase pratica per riottenere l’immobile, non può essere avviata prima del 30 giugno 2021″.

Ci ha spiegato il legale. Un provvedimento che sembra, da un lato, andare verso una proroga del blocco delle procedure esecutive di sfratto ma, dall’altro lato è stato anche confermato lo sblocco degli sfratti pre-Covid a partire dal primo luglio. Quest’ultima direzione è a tutela di quei proprietari immobiliari alle prese con inquilini morosi ben prima che arrivasse la crisi Covid. 

“Con questa misura – conclude l’autrice della denuncia – una città apparentemente tranquilla come L’Aquila vede premiati anche delinquenti, che sono arrivati da fuori regione con la chiara intenzione di truffare onesti contribuenti. Proprietari immobiliari che fanno regolari contratti d’affitto e che poi si ritrovano penalizzati in questo modo, senza tutele da parte di nessuno, in primis dello Stato”. 

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