Il Capoluogo vi porta sul Gran Sasso, alla scoperta della sorgente del Chiarino. Da dove arriva l’acqua degli aquilani? Lo abbiamo chiesto al Presidente della Gsa Alessandro Piccinini.
“La sorgente del Chiarino è un’opera del 1927 sulla quale si è intervenuti negli anni ’70 – ci illustra il Presidente GSA Alessandro Piccinini – È immersa in una natura incontaminata, le faggete del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ed è una delle sorgenti più importanti che serve i Comuni gestititi dalla Gran Sasso Acqua: in particolare serve la zona ovest del capoluogo, oltre ai Comuni dell’area ovest, quindi Lucoli, Tornimparte, Scoppito. Una sorgente che nasce dal Gran Sasso e permette all’acqua di arrivare nelle nostre case”. Il Capoluogo, accompagnato dal presidente della Gran Sasso Acqua, Alessandro Picccinini, vi porta a vedere il manufatto che fu realizzato proprio nel 1927 e che, nella sua struttura, “dimostra la grande importanza che si dava, a quei tempi, a queste strutture, protette da porte blindate praticamente inviolabili”. Quindi Piccinini ci accompagna verso l’adduttrice 400, che conduce l’acqua alle diramazioni principali.
Le immagini mostrano il punto esatto in cui si incanala l’acqua che inizia a scendere.
“Una parte di quest’acqua viene restituita alla natura e arriva fino al lago di Provvidenza”, illustra il presidente GSA.
L’acqua captata dalla sorgente viene quindi incanalata, per poi prendere le diverse diramazioni, fino allo smistamento per l’approvvigionamento del territorio ovest aquilano. “Quando le linee che servono L’Aquila ovest sono piene, l’acqua viene smistata nel comprensorio: quindi nella parte che comprende Arischia e i Comuni di Lucoli, Tornimparte, Scoppito…”, continua a illustrare Piccinini.
In occasione del ‘sopralluogo’ documentale, il presidente della Gran Sasso Acqua sottolinea ai microfoni del Capoluogo: “C’è un progetto importantissimo che, a giorni, potrebbe essere finanziato nel Piano nazionale di Protezione civile. Si tratta di un intervento che ci permetterebbe di eliminare le perdite che un manufatto tanto vetusto purtroppo comporta. Grazie a questo progetto potremmo realizzare, sulla stessa fascia di esproprio, un manufatto nuovo per ridurre tali perdite, riconducibili soprattutto alle saldature ormai inefficaci”.
Dal manufatto della sorgente del Chiarino, le immagini si spostano per mostrare un canale in cui confluisce “l’acqua in più, quella cioè non raccolta e quindi restituita in natura. Acqua che confluisce nel lago di Provvidenza, per poi essere ripartita nelle reti e seguire il suo corso per andare a servire i numerosi Comuni serviti da GSA”.
Quali sono i sistemi di controllo di GSA e in cosa consistono?
“Il nostro attuale sistema di controllo parte da Campotosto e ci consente di analizzare, a livello organolettico, la qualità dell’acqua e di verificare eventuali intrusioni di agenti esterni. A tal proposito abbiamo ottenuto un finanziamento, già esecutivo, di circa 17 milioni di euro, per le ulteriori sonde parametriche che implementeranno i nostri sistemi di controllo e di verifica della qualità dell’acqua”.
Il video approfondimento a cura del Capoluogo.it e del direttore David Filieri, immagini di Daniele Cantalini.
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