La Play Therapy cognitivo comportamentale è una psicoterapia rivolta ai bambini assieme loro genitori, un percorso di supporto al possibile disagio psicologico che comincia a emergere. Attraverso il gioco si insegna a relazionarsi con il mondo, affrontare le difficoltà, trovare soluzioni.
L’8 e il 9 giugno a Roma, nella sede dell’e – campus in via Matera 18 ma anche in modalità a distanza, si svolgerà sul tema la prima Conferenza internazionale, sulla scorta di una nuova attenzione determinata dall’aumento del disagio psicologico anche nei bambini tra uno e cinque anni.
Gli organizzatori sottolineano che la Play Therapy cognitivo comportamentale è basata sul coinvolgimento diretto del bambino. Gli incontri prevedono momenti di gioco libero e momenti di gioco organizzati con attività specifiche volti ad aiutare il bambino ad apprendere un comportamento alternativo che lo aiuti a superare il suo problema e ad utilizzare ciò che ha appreso durante gli incontri ad altri contesti. È fondamentale, dicono, il momento di confronto con i genitori al fine di raccogliere informazioni sui progressi del bambino e ad aiutarli a utilizzare al meglio ciò che è stato appreso durante la terapia. Questo modello, spiegano, può essere usato anche nei contesti scolastici e ospedalieri. Ne sostengono l’efficacia su un’ampia gamma di problemi sociali, emotivi, comportamentali e di apprendimento, tra cui il disturbo post-traumatico da stress, il disturbo della condotta, la depressione, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, i comportamenti distruttivi, l’aggressività, l’ansia/la paura, l’impulsività, la bassa autostima, la difficoltà di lettura, il rendimento scolastico e il ritiro sociale.
L’obiettivo della Conferenza dell’8 e del 9 giugno è quello di promuovere un momento di raccordo internazionale sulle buone pratiche e sulle ricerche sperimentate sulla Play Therapy cognitivo – comportamentale, “al fine di dare una risposta che preveda l’applicazione di protocolli di ricerca per fornire un riscontro immediato e concreto al disagio psicologico dei bambini e delle loro famiglie anche nei contesti scolastici e ospedalieri”. Qui il link con tutti i dettagli e le informazioni.
