L'evento

Capestrano Incontri Jazz, quattro giorni di musica all’Abazia di San Pietro ad Oratorium

Presentata all’Aquila la seconda edizione del festival “A love supreme – Capestrano Incontri Jazz” dell’associazione MusicArti

Quattro giorni di jazz ad alto livello. Dal 27 al 30 giugno si svolgerà “A love supreme – Capestrano Incontri Jazz”, nel borgo in provincia dell’Aquila, all’Abbazia di San Pietro ad Oratorium. Si tratta della seconda edizione del festival.

Eideato e prodotto da Nicola Capriati con il supporto dell’associazione MusicArti presieduta da Maria Letizia Perticarini e con la direzione artistica del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza.

La sala lignea del Palazzetto dei Nobili in Piazza Santa Margherita all’Aquila ha ospitato oggi la conferenza stampa di presentazione a cui sono intervenuti l’ideatore del progetto Nicola Capriati, la presidente dell’associazione MusicArti Maria Letizia Perticarini, il direttore artistico e sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, il prof. Daniel Tummolillo dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila – i cui allievi hanno curato la grafica delle locandine – e Antonio D’Alfonso, sindaco di Capestrano.

Quest’anno l’evento, che si snoda in quattro giornate, è arricchito di musicisti e di esibizioni, rimanendo fedele alla stupenda location originaria, l’Abbazia di San Pietro ad Oratorium di Capestrano (L’Aquila).

Ad aprire il programma giovedì 27 Giugno alle ore 21,00, infatti, sarà il concerto “Il Jazz incontra il Coro Barocco”, connubio di sax e coro barocco su composizioni di Hildegard von Bingen con Dimitri Grechi Espinoza al sax, le soprano Anna Simboli ed Elena Bertuzzi, e le allieve di Canto barocco del Conservatorio Evaristo felice Dall’Abaco di Verona.

Si proseguirà venerdì 28 Giugno alle ore 21,00 con il concerto per viola da gamba solo con improvvisazioni e voce di Chris Dahlgren “Viola da gamba e improvvisazioni Jazz”.

Sabato 29 Giugno alle ore 18,30 sarà la volta di “Bandoneon soli”, concerto di Bandoneon soli con duo finale con Daniele Di Bonaventura al bandoneon e Carlo Maver al bandoneon.

Per concludere domenica 30 Giugno alle ore 18,30 con il concerto del pianista aquilano Jacopo Petrucci “Bach, Debussy, Ravel, Ligeti e improvvisazioni Jazz”.

Note biografiche artisti:

Dimitri Grechi Espinoza è nato a Mosca nel 1965, ha frequentato il Jazz Mobile di New York e completato i corsi di alta qualificazione professionale presso Siena jazz con P. Tonolo. Nel 2000 ha fondato il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz Folklore, ottenendo nel 2014 il secondo posto nella classifica della rivista Musica Jazz come miglior gruppo italiano; e nel 2001 è stato invitato a suonare al festival Panafricano a Brazzaville (Congo). Dal 2002 al 2003 ha collaborato con Goma Parfait Ludovic, direttore della compagnia congolese Yela wa, nell’ambito della ricerca sulla tradizione della musica di guarigione africana con seminari e spettacoli. Dal 2004 svolge la sua attività principalmente in due direzioni: valutando l’applicazione dei risultati delle ricerche sulle culture tradizionali alla musica del gruppo Dinamitri Jazz Folklore e portando avanti il concerto in solo “Oreb”, oltre all’attività didattica. Nel 2011 ha partecipato al “Festival Au Desert” in Mali, e dal 2012 al 2014 ha diretto il progetto “Azalai-Carovana musicale” con il quale ha suonato in alcuni dei più grandi festival europei.

Anna Simboli, ha studiato pianoforte e violoncello prima di dedicarsi al canto conseguendo il diploma in Canto lirico e Canto didattico al conservatorio A. Boito di Parma e in Musica vocale da camera al Conservatorio L. Cherubini di Firenze. In seguito si perfeziona nel repertorio barocco con Rossana Bertini, in quello liederistico con Liliana Poli e Leonardo De Lisi e in quello operistico con William Matteuzzi e Bernadette Manca di Nissa. Apprezzata interprete del repertorio barocco e classico fino a quello romantico e contemporaneo, svolge un’intensa attività concertistica come solista, in formazioni da camera e in ruoli operistici, in Italia e all’estero. Collabora regolarmente con Concerto Italiano, RTSI di Lugano, De Labyrinto, I Barocchisti, Atalanta Fugiens, Il canto di Orfeo, Orchestra da Camera di Mantova, Ricercare ensemble. Fondatrice insieme al cembalista Francesco Moi dell’ensemble Accademia degli Invaghiti, partecipa ad importanti festival e stagioni concertistiche cantando nei principali teatri italiani, europei, americani, asiatici e in Oceania. Nel 2017 ha cantato alla Carnegie Hall di New York per L’incoronazione di Poppea, effettuando in seguito una tournée in Cina, Australia e Giappone con Orfeo e Il Vespro della Beata Vergine. È stata docente di Canto presso il conservatorio “Giuseppe Nicolini” di Piacenza e presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila e attualmente di Canto rinascimentale e barocco presso il Conservatorio di Musica “Evaristo Felice Dall’Abaco” di Verona.

Elena Bertuzzi diplomata in canto lirico al Conservatorio F. E. Dall’Abaco di Verona, ha conseguito il titolo superiore in Canto rinascimentale e Barocco al Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, con il massimo dei voti e la lode ed una Tesi sui Lamenti italiani del XVII secolo. Dal 1990 si dedica allo studio della prassi esecutiva della musica antica, rinascimentale e barocca, studiando con C. Miatello, C. Cavina, R. Bertini, R. Invernizzi. Nel 1996 ha vinto il primo premio del concorso indetto dall’Accademia Filarmonica di Verona. Ha tenuto numerosi concerti, come solista e in formazioni da camera, collaborando con orchestre e gruppi specializzati, in Italia e all’estero, partecipando a importanti festivals musicali; ha lavorato con direttori come E. Inbal, J. Tate, U. B. Michelangeli, T. Koopman, S. Kuijken, Peter Phillips. Ha partecipato ad allestimenti di opera e oratorio di autori quali: Monteverdi; Cavalli; Provenzale; Legrenzi; Bononcini; Colonna; Vivaldi; A. e D. Scarlatti; Jommelli; Pergolesi; Bach; Galuppi; Paisiello; Mozart; Lucchesi. Ha registrato per RAI Radio 3 (Italia), WDR (Germania), BRT3 Clara (Belgio), ORF1 (Austria), Polskie Radio 2 (Polonia), KRO Radio 4 (Olanda), ABC Ballarat (Victoria, Australia). Ha inciso per WDR-Arcana, Stradivarius, Tactus, Label, Dynamic, Brilliant.

Daniele di Bonaventura, nato a Fermo, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro, del cinema e della danza. Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali tra cui: Rumori Mediterranei a Roccella Jonica ’87 e ’88, Jazz & Image di Villa Celimontana a Roma, Ravenna Jazz 2000, Clusone Jazz 2001, Biennale Arte Venezia 2001, Sant’Anna Arresi Jazz 2004, Festival della Letteratura Mantova 2004, Cormòns 2005, Accademia Nazionale di Santa Cecilia Stagione Musica da Camera 2005-’06, Umbria Jazz Winter 2014, Umbria Jazz 2015/2017 , Inghilterra – Music Hall Festival e Royal Festival Hall a Londra, Olanda – Music Hall a Leeuwarden, Germania – 30° Deutsches Jazz Festival a Francoforte, Berlin Jazz Festival, Spagna – Festa de la Mercè a Barcellona, Egitto – Opera House a Il Cairo, Norvegia – Olavsfestdagen a Trondheim, Francia – London Jazz Festival 2017, Festival Berlioz, Jazz in Marciac, Romania al Bran Jazz Festival, Svizzera, Portogallo, Brasile, Argentina, Cile, Slovenia, Moldavia, Croazia, Lettonia, Albania, Singapore, Giappone, Stati Uniti e Sud Africa, suonando nei più grandi tempi della musica dalla Town Hall di New York alla Sala Pleyel di Parigi. Ha suonato, registrato e collaborato con: Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, A Filetta, Oliver Lake, David Murray, Miroslav Vitous, Rita Marcotulli, David Liebman, Toots Tielemans, Lenny White, Robin Kenyatta, Omar Sosa, Joanne Brackeen, Greg Osby, Ira Coleman, Dino Saluzzi, Javier Girotto, Cèsar Stroscio, Tenores di Bitti, Aires Tango, Peppe Servillo, David Riondino, Francesco Guccini, Sergio Cammariere, Lella Costa, Ornella Vanoni, Franco Califano, Eugenio Allegri, Alessandro Haber, Enzo De Caro, Omero Antonutti, Giuseppe Battiston, Giuseppe Piccioni, Mimmo Cuticchio, Custòdio Castelo, Andrè Jaume, Furio Di Castri, U.T. Gandhi, Guinga, Riccardo Fassi, Frank Marocco, Paolo Vinaccia, Mathias Eick, Bendik Hofseth, Pierre Favre, Jaques Morelembaum, Ivan Lins, e Quintetto Violado. Nel 2003 per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ha composto, eseguito e registrato la “Suite per Bandoneon e Orchestra”. Ha pubblicato più di 90 dischi con le etichette discografiche ed edizioni: Via Veneto Jazz; Philology, Manifesto, Felmay, Amiata Records, Splasc(H), World Music, CCn’C Records; per la Harmonia Mundi un lavoro per bandoneon e quartetto d’archi intitolato “Sine Nomine”. Le ultime collaborazione sono quelle con Miroslav Vitous, il quale lo ha chiamato a partecipare nell’ultimo cd intitolato Universal Syncopation II, vincitore del German Critics Prize (Preis der deutschen Schallplattenkritik) come album dell’anno 2007, pubblicato dalla prestigiosa etichetta tedesca ECM. Sempre per la ECM ha pubblicato l’ultimo lavoro intitolato “Mistico Mediterraneo” un’opera condivisa con il gruppo vocale della Corsica A Filetta e Paolo Fresu. Per la Tuk Music di Fresu ha pubblicato nel 2013 il suo primo doppio album intitolato “Nadir” in cui suona nel primo cd il bandoneon e nel secondo il pianoforte in trio. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati” diretto da Ermanno Olmi. A Marzo 2015 ha pubblicato il cd in duo con Fresu sempre per la ECM intitolato “In Maggiore” ed in contemporanea il film-documentario “Figure musicali in fuga” del regista Fabrizio Ferraro in cui vengono ritratti i due musicisti durante la sessione di registrazione a Lugano insieme a Manfred Eicher.

Il musicista bolognese Carlo Maver ha studiato lo strumento a mantice con straordinaria passione, inserendolo nella propria produzione, sia discografica che live, accanto al flauto, del quale vanta un diploma al Conservatorio Martini con il maestro Giorgio Zagnoni. Con il bandoneon il rapporto è iniziato grazie a Daniele Di Bonaventura, che dello strumento è un virtuoso, e l’ha indirizzato sui sentieri giusti per apprendere al meglio lo strumento. Poi Maver si è perfezionato con il maestro Dino Saluzzi con lunghi soggiorni in Argentina, per un rapporto che ha significato molto sia per la tecnica strumentale che per la ricerca di un proprio stile e linguaggio.  Con il flauto prima, ed il bandoneon poi, Maver si è inserito presto nel jazz, bolognese e non, attraverso la collaborazione con il maestro Teo Ciavarella, che l’ha portato a condividere collaborazioni e palcoscenici con musicisti di primo piano, da Eddie Gomez a Hengel Gualdi, da Javer Girotto a Cheryl Porter, da Simone Zanchini allo stesso Di Bonventura, solo per citarne alcuni. Inevitabile la formazione di un proprio ensemble, il Maver Quartet, con cui il musicista ha registrato ‘Spaesaggi’ e ’12 Nodi’, dischi in cui mostra una bella vena di compositore (tutti i brani sono originali) e che hanno ottenuto il plauso della critica e che sono stati ben accolti dal pubblico, come dimostra la sua partecipazione a festival e concerti, in Italia e in Europa, ma anche in Australia, Etiopia, Turchia, Argentina e Afghanistan, oltre a suonare in vari programmi tv Rai e Mediaset. Personalità artistica curiosa e sempre pronto a mettersi in gioco, Maver ha scritto anche musiche per il teatro, collaborando con attori come Natalino Balasso, Angela Malfitano, Matteo Belli e il regista del Teatro del Pratello Paolo Billi. Dal 2008 cura la direzione artistica, affiancato dall’organizzazione di Marco Tamarri, di ‘Eco della musica’, il festival ecologico-musicale che si tiene ad ogni estate in varie località dell’Appennino bolognese e modenese, per uno straordinario rapporto tra musica e ambiente che hanno fatto diventare l’appuntamento un punto di riferimento non solo italiano.

Jacopo Petrucci, nato a L’Aquila nel 1999, inizia lo studio del pianoforte all’età di 7 anni al Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, presso il quale si diploma nella sessione autunnale dell’A.A. 2016/2017 con la votazione di 10/10 con lode e menzione d’onore, nella classe del M° Orazio Maione. Tra il 2017 e il 2020 frequenta i corsi di perfezionamento della Scuola di Musica di Fiesole con il M° Andrea Lucchesini e dal 2020 è allievo nella classe del M° Benedetto Lupo presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha partecipato a masterclass con importanti musicisti, come Sergio Perticaroli, Klaus Kaufmann, Enrico Stellini, Franco Medori e ha avuto l’opportunità di collaborare con musicisti come Ilya Grubert e l’Australian String Quartet.ì Ha avuto l’occasione di partecipare alla “Mozarteum Summer Academy” di Salisburgo, potendo così seguire le lezioni di Maestri come Robert Levin, Jacques Rouvier e Andreas Frölich. Ed è risultato vincitore nei seguenti concorsi nazionali e internazionali: XXIII Concorso internazionale di musica “Pietro Argento”, XIV Premio pianistico “Sergio Cafaro”, VII Concorso pianistico internazionale “Città di San Donà di Piave”, XII Concorso pianistico internazionale “Lia Tortora”, IV Concorso pianistico internazionale “Pietro Iadeluca” (durante il quale ha anche vinto il premio speciale “Pietro Iadeluca” per l’esecuzione della “Toccata per pianoforte” dell’omonimo compositore), XVII Concorso pianistico “Vietri sul mare”, XIV Concorso giovani musicisti “Città di Viterbo”, VII Concorso nazionale “Marco dall’Aquila”.

Chris Dahlgren, nato a New York, ha iniziato a suonare il violoncello all’età di 6 anni, per poi passare al basso. Ha conseguito un Master in Jazz Studies presso il Conservatorio di Musica di Cincinnati (1986) e un Master in Composizione/Musica Sperimentale presso la Wesleyan University (2003). Ha studiato composizione con La Monte Young, Anthony Braxton, Alvin Lucier e contrabbasso con Barry Green, François Rabbath e Dave Holland. Si è esibito con molti maestri del jazz americano, tra cui Charles Tolliver, Herb Ellis, Johnny Coles e Joe Lovano. A metà degli anni Ottanta si è affermato come compositore e voce unica al basso, co-fondando il gruppo “Ekimi” e l’etichetta musicale Krysdahlark. Nel 1993 Chris si è trasferito a New York e per undici anni si è esibito attivamente con i suoi gruppi e con altri della scena Downtown; le registrazioni con i suoi gruppi e con altri sono apparse sulle etichette Koch Jazz, Blue Note, ESP, CIMP e altre. Dal 2001 al 2010 Chris è stato membro regolare degli ensemble del compositore d’avanguardia e suonatore di fiati Anthony Braxton. Nel 2018 ha pubblicato “Dhalgren”, il suo primo disco di composizioni come cantautore, seguito nel 2020 da “Songs from a Dystopian Utopia” e nel 2023 da “Got Milk” per l’etichetta Boomslang Records. Dal 2004 insegna basso e direzione di ensemble presso l’Hanns Eisler HfM e il Jazz Institut di Berlino, dove vive.

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