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Sanità Abruzzo, i piani di rientro delle Asl all’esame delle Commissioni

Risanamento della sanità in Abruzzo, oggi esame nelle Commissioni del Consiglio regionale dei piani di rientro delle Asl

Sanità Abruzzo, oggi martedì 24 settembre passaggio decisivo di un percorso cominciato nel maggio scorso, attraverso l’approvazione di una legge regionale predisposta per contenere il debito ed evitare il commissariamento.

Si svolge in Consiglio regionale la seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Salute, che dovranno esprimere un parere, obbligatorio e vincolante, sui piani di rientro che la suddetta legge ha assegnato a ciascuna delle quattro Asl abruzzesi. La seduta sulla sanità Abruzzo, destinata ad essere lunga e aggiornata ai prossimi giorni, comincerà con l’audizione delle sigle sindacali. A seguire l’esame dei piani delle Asl (i manager sono stati riuniti ieri dal Presidente della Regione Marco Marsilio) e il confronto con il Dipartimento Sanità della Giunta regionale. Il passaggio obbligatorio in Commissione è frutto, nell’ambito della discussione della legge, di un emendamento presentato dal presidente della Quinta Commissione, Paolo Gatti, che passò nonostante l’opposizione della Giunta.

L’opposizione denuncia un quadro in cui sarebbe pressoché imminente il commissariamento della sanità regionale (che scatterebbe nel momento in cui il deficit complessivo superasse il 5 per cento dei trasferimenti alla Regione, cifra stimata attorno ai 140 milioni), mentre la maggioranza assicura che la situazione è sotto controllo. Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia, a margine con la stampa e prima dell’inizio della seduta delle Commissioni sottolinea: “Il centrosinistra prosegue sull’onda delle polemiche, a noi spetta la responsabilità e il dovere di portare avanti il programma. Il commissariamento è più che scongiurato, i manager e le Asl hanno fatto un buon lavoro. Noi siamo qui per valutare questo operato”. Per Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico, siamo di fronte “al fallimento della Giunta Marsilio sulla sanità. Si sono dovuti arrendere alla realtà, i piani della Asl devono affrontare un disavanzo di 200 milioni. Hanno fatto più debiti a fronte una diminuzione delle prestazioni e di un aumento della mobilità passiva. I tagli già si sentono sulla pelle delle persone”.

Dai rappresentanti dei sindacati, sentiti dal Capoluogo, con sfumature diverse emerge la preoccupazione che i tagli non incidano sui servizi e sulle prestazioni. Per Alfiero Di Giammartino della Uil “vanno garantiti servizi senza toccare il personale, vanno eliminati gli sprechi. La priorità è lavorare sulla mobilità passiva. La nostra proposta è quella di istituire una Asl unica”. Vincenzo Mennucci (Cisl) dice che non vanno toccati “personale e servizi e nemmeno la spesa farmaceutica che in Abruzzo è già bassa rispetto alla media nazionale”. Carmine Ranieri, segretario regionale della Cgil, pone l’attenzione sulla “necessità di incrementare il fondo sanitario nazionale, che è sottodimensionato, noi proponiamo di aumentarlo di sette miliardi l’anno per i prossimi cinque anni, già in legge di Bilancio. La Regione deve chiederlo”.

I piani di rientro di cui si discute oggi puntano a far scendere il debito complessivo da 199 a 130 milioni. La Asl dell’Aquila punta a risparmiare 35 milioni, Chieti 16, Pescara 5, Teramo 12.

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