Coronavirus/poesia in emergenza

Emergenza Poesia, domeniche silenziose tra le mura domestiche

La poesia in tempo di emergenza: spunti poetici per reagire all'isolamento da Coronavirus. L'appuntamento giornaliero curato da Alessandra Prospero per Il Capoluogo, oggi con Maria Luisa Spaziani.

Emergenza Poesia, domeniche silenziose tra le mura domestiche

Alba assorta, silenzio di domenica
tetti di sonno e cortili deserti.
L’altra parte del mondo si agita
in frenesie meridiane.

L’altra parte di noi è all’ascolto
di ciò che non ha voce né nome.
Dura poco l’incanto: la prima campana
ci chiama a Dio e insieme lo allontana.

versi tratti dalla sezione “Ore del Baduino” del libro “I fasti dell’ortica” di Maria Luisa Spaziani

Siamo ormai a circa due settimane di isolamento domestico.

La casa da cui noi aquilani fuggivamo nel 2009 è diventata rifugio e prigione al tempo stesso e tra le sue stanze e i suoi metri quadri viene scandito un tempo dilatato, in una dimensione quasi onirica.

Come quello domenicale che viene descritto dalla poetessa Maria Luisa Spaziani nel chiaro riferimento alla sua abitazione romana in via del Baduino.

I versi contengono riferimenti ossimorici, come la sua vita e il suo carattere , a volte troppo tenace e impetuoso: una parte del mondo è assorta in silenzio e l’altra “si agita in frenesie meridiane”, “la prima campana ci chiama a Dio e insieme lo allontana”.

Anche questo testo si addice alla nostra condizione a volte ossimorica. La “Volpe” di Eugenio Montale, che divenne la sua Musa, aveva una sfrenata vitalità e una vasta preparazione a cui attingere: notevoli sono infatti le citazioni letterarie e classiche nei suoi scritti.

Nonostante l’affettuosa amicizia con il poeta genovese, l’amore primo e imperituro della Spaziani fu però per i il marito Elémire Zolla, anche quando il matrimonio venne sciolto.

Una curiosità: oltre a Nicola Chiaromonte, il testimone di nozze per lui fu il nostro corregionale Ignazio Silone.

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