«Difendere le donne che hanno il coraggio di non abortire» e sul calo delle nascite: «Non abbiamo bisogno di altri immigrati, ma di italiani». Queste le frasi estrapolate dall’intervento del coordinatore regionale Lega Giovani e consigliere comunale Francesco De Santis, durante l’incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Silvi per festeggiare l’elezione di Andrea Scordella.
«Ma come si permette il consigliere De Santis – scrive Pierluigi Iannarelli, coordinatore locale di Sinistra Italiana – di giudicare la scelta di donne con storie e vissuti che seguono una casistica infinita; perché il consigliere della Lega non prova a pensare alle donne che interrompono la gravidanza perché messe davanti a diagnosi prenatali che non sentono di poter sostenere? Ci vuole più rispetto per le donne, tutti bravi a fare i figli a parole, ma nelle situazioni bisogna starci, caro consigliere De Santis, così come ci vuole più rispetto per i figli degli altri che muoiono in mare».
«È facile per De Santis – aggiungono i Giovani Democratici – scagliarsi contro l’aborto, senza considerazione né rispetto per le donne, per le quali è sempre una scelta tragica, che segna. Non si tratta di essere pro o contro l’aborto, pro o contro chi fa figli, è ovvio che non sono questioni che si possono affrontare secondo logiche da tifoseria, ma piuttosto tenendo conto della complessità delle opzioni e dei diritti che il nostro ordinamento prevede di cui De Santis, che è un rappresentante delle istituzioni, dovrebbe tenere conto».
«Il punto – sottolineano da Coalizione sociale – è che quando si mette in discussione il diritto e la libertà di scegliere una vita migliore per se stessi – e sì, anche per i propri figli – si comincia dall’uomo nero di turno, quello diverso e che fa più paura, e si arriva a chiedere da un palco alle donne “il coraggio di non abortire e fare figli” a prescindere, indipendentemente da condizioni e aspirazioni personali e familiari, nel solo supremo interesse dell’identità nazionale. Ci sono, poi, figlie e figli di questo Paese che aspettano solo di essere riconosciuti cittadini italiani per poter contraccambiare con impegno ed entusiasmo l’investimento in termini culturali e sociali che ogni Paese civile deve alle giovani generazioni che scelgono di crescere in quel territorio. Continuare ad ignorarli, invocando un ricambio generazionale rigorosamente autoctono è sintomo di una profonda ignoranza e ipocrisia e di una totale mancanza di rispetto per i diritti civili, per i quali le donne e gli uomini continuano a lottare in ogni parte del mondo».
Ospite di Pausa Caffé, ai microfoni del Capoluogo.itFrancesco De Santis ha replicato le accuse, illustrando la propria posizione sul calo demografico e immigrazione. In conclusione, anche un passaggio sulle alleanze e le prossime scadenze elettorali: «La Lega ha dimostrato di saper governare bene sia con Forza Italia e Fratelli D’Italia che con il Movimento 5 Stelle, per il resto ci affidiamo all’ottimo lavoro del coordinatore regionale, l’onorevole Giuseppe Bellachioma».